Cos'è
Il gemellaggio è nato per ragioni storiche dalla sollecitazione della comunità di Marco di Rovereto, a memoria dell'esilio che 15 famiglie marcoline, per un totale di 73 persone, subirono durante la Prima Guerra Mondiale. Marco allora si veniva a trovare sulla linea del fronte italo-austriaco e le autorità austro-ungariche ordinarono l'evacuazione della popolazione di Marco in Boemia, luogo interno e ritenuto sicuro.
Gli anni dell'esilio furono anni di povertà e disgrazie; i marcolini arrivarono in Boemia a bordo di carri bestiame, gli uomini lavorarono a rifare gli argini del fiume Tichà Orlici e presso le cave, le donne e le ragazze in due fabbriche tessili.
I profughi alloggiarono in baracche non lontane dal ruscello. Secondo la documentazione raccolta, morirono a Dolní Dobrouc in questi anni di esilio 5 persone di Marco e ne nacquero 3.
Dal 1987 in poi singoli marcolini si recarono a Dolní Dobrouc a vedere quei luoghi tanto legati a ricordi loro e dei loro cari. Ma fu nel febbraio 1996 che due appassionati delle vicende storiche che nei secoli hanno unito l'Italia e la Cecoslovacchia, Leo Setti, segretario dell'Associazione Pensionati e Anziani di Marco e l'ingegner Vlastimil Mlynár, giovane vicesindaco del comune ceco, si trovarono a portar avanti concretamente il gemellaggio che trovò formale attuazione il 21 maggio 1999.
Il comune di Dolní Dobrouc è situato a 10 chilometri da Ústí nad Orlicí, in direzione di Letohrad.
Il nome tedesco di Dolní Dobrouc è Liebentahl (=villaggio nella valle dell'amore). Al comune di Dolní Dobrouc appartengono adesso anche i ruderi del castello di Lanšperk; questo castello, di cui si trova la prima notizia scritta nel 1285, è stato il centro della vita amministrativa dei territori circostanti nel 16° secolo e nei secoli seguenti.
Sia il castello che il territorio hanno subito le vicissitudini che hanno caratterizzato la storia di tutto lo Stato Ceco : colonizzazione sistematica, battaglie, passaggio da un signore all'altro, distruzioni e rifacimenti.
Dolní Dobrouc è lunga circa cinque chilometri ed è attraversato da un ruscello; dispone di tutte le infrastrutture che rendono la vita degli abitanti autonoma e completa; nel bosco vicino si trova la cappella della Madonna Ausiliatrice (vd. foto a fianco), meta delle passeggiate di domenica, costruita come ex-voto.