Cos'è
La danza e la contemporaneità. Il Festival Oriente Occidente – Incontro tra culture, porta in Trentino, a Rovereto e a Trento, l'eccellenza del panorama internazionale delle danza contemporanea con un ricco programma di appuntamenti e un'attenzione particolare all'attualità. Il Festival, nato nel 1981, interpreta, anno dopo anno, ciò che accade nel mondo, i nuovi equilibri che si creano, le emozioni che animano la produzione artistica e le reciproche influenze tra oriente e occidente: un viaggio circolare tra teatro e danza, ricerca e tradizione, identità e innovazione.
Il Festival porta gli spettatori con sé in un viaggio tra diversi Paesi e continenti, alla scoperta di culture e nuovi linguaggi artistici, il tutto arricchito da incontri di approfondimento legati a tematiche attuali con personaggi di spicco. Di grande importanza anche gli eventi collaterali che coinvolgono in particolare giovani coreografi e danzatori.
Oriente Occidente si svolge a cavallo tra fine agosto e la prima metà del mese di settembre ed è ormai un appuntamento di riferimento per gli amanti della danza. Si è infatti affermato come uno dei principali festival europei di danza contemporanea.
Rovereto | 3 – 13 settembre 2025
Corpi assenti. Corpi fuori scena, fuori fuoco, fuori categoria. Corpi al confine e al confino. Corpi che disturbano, che non rispondono alle aspettative. Corpi che provocano.
Dopo aver attraversato i Mediterranei plurali, Oriente Occidente rimette al centro i corpi plurali, in un cambio di prospettiva che porta lo sguardo da coordinate geografiche e geopolitiche a geografie profondamente umane. Sono i numerosi corpi che non si vedono, quelli che si riprendono spazio, dove l’assenza diventa presenza politica, poetica, narrativa.
Apriamo un nuovo capitolo di ricerca e visione per abitare uno spazio scomodo, per guardare cosa c’è dove i riflettori non sono accesi, per ascoltare chi non ha voce e per dare forma e materia alla complessità di cui abbiamo nuovamente bisogno per superare interpretazioni del mondo semplicistiche e polarizzate.
Attraverso spettacoli, performance, incontri e momenti di riflessione, il Festival diventa un luogo libero, dove ogni gesto, ogni voce, ogni movimento è allo stesso tempo un atto di resistenza e di riconquista. Uno spazio sicuro in cui creare comunità, trasformare il reale, opporsi all’omologazione.
Con Corpi Assenti ci diamo la possibilità di vedere dove non si guarda, di restituire ciò che è stato rubato, di ascoltare ciò che è stato taciuto. Attraverso la carne, il gesto e le storie possiamo rendere visibile l’invisibile. Possiamo riconoscere il corpo dell’assenza. E soprattutto, ancora una volta, possiamo farlo come più ci appartiene, come siamo capaci, come meglio funziona. Insieme.