Dal 21 al 25 settembre, una delegazione della comunità di Marco è stata ospite del comune di Dolni Dobrouc (CZ), gemellato con Rovereto, per riproporre la rappresentazione del ritorno dei profughi marcolini dall'esilio in Boemia e Moravia. La stessa era stata fatta una prima volta a Marco, con una cinquantina di figuranti, nel 2019 in occasione del centenario del rientro e richiesta da Dolni Dobrouc, paese dove furono ospitati parte dei rifugiati durante il primo conflitto mondiale.
Insieme ai rappresentanti della comunità di Marco, anche una delegazione del Comune di Rovereto con a capo l'Assessora alla Cultura Micol Cossali: “Siamo stati stranieri in una terra lontana” - ha ricordato - “profughi di una guerra che la maggior parte delle persone comuni non voleva. Il racconto di quel periodo, ci invita a guardare a chi oggi fugge dalle guerra, dalla miseria, da regimi totalitari, con la stessa apertura e la stessa capacità di accogliere che ebbero allora i cittadini di Dolni Dobrouc che, superata la naturale diffidenza, permisero ai trentini di lavorare insieme, di andare a scuola con i loro figli, di frequentare gli stessi luoghi ed entrare, seppur per un breve periodo, a far parte della comunità. Una esperienza che ci insegna come l’accoglienza possa essere un arricchimento reciproco, una occasione per conoscersi e cogliere quella potenzialità positiva che nasce dagli spostamenti delle persone.”
All'arrivo, l'accoglienza è stata calorosa ed emotivamente partecipata con la presenza della Amministrazione Comunale, del Sindaco, dei rappresentanti delle varie associazioni e della popolazione locale. Questo evento rappresenta la 216a visita di scambio tra le popolazioni delle due comunità, in oltre vent'anni di gemellaggio e amicizia. Una perfetta organizzazione ha permesso ai rappresentanti della comunità di Marco di visitare alcune importanti località nelle vicinanze di Dolni Dobrouc, tra cui Litomysl, Neratov e Letohrad, luoghi di grande interesse culturale e storico, patrimonio dell'Unesco.
Il primo momento di confronto è stato l'apertura della mostra sui profughi corredata di foto e documenti, preceduta dall'incontro di Maurizio Perottoni con gli alunni della scuola locale, ai quali è stata raccontata la tragica storia dei profughi e della prima guerra mondiale. Il momento più toccante dell'evento è stato la sfilata rievocativa per le vie del Comune, con lo scambio di omaggi tra le due amministrazioni e le due comunità. La domenica è stata interamente dedicata alla memoria di coloro che hanno perso la vita in esilio con la visita alle tombe di due marcolini deceduti a Dolni Dobrouc e la passeggiata a piedi fino alla Horakova Kaple, chiesetta dove più di cento anni fa i profughi della provincia si riunivano per pregare per la fine della guerra. Nel pomeriggio una delegazione ha visitato Sulikov, dove è sepolta un'altra bambina morta in esilio, e dove la tomba è tenuta sempre in perfetto ordine dagli alunni della locale scuola elementare. La sindaca di Sulikov, Hana Pokorna, si è dimostrata molto disponibile ad istituire rapporti tra le scuole elementari dei due paesi. L'esperienza è stata emotivamente toccante per la disponibilità dimostrata dagli amici di Dolni Dobrouc, per quanto è stato rappresentato e per i ricordi collettivi e personali che sono stati rivissuti.
Grazie alla memoria storica, questa visita ha contribuito a definire politiche di solidarietà, amicizia tra i popoli e di pace: “A cento e cinque anni dalla fine dell’Impero Austroungarico e dalla frammentazione che ne è seguita, possiamo oggi ritrovarci in un medesimo contesto, in quella Europa unita che ci vede fianco a fianco per determinare il futuro dei nostri territori” - conclude Cossali - “L’auspicio è che questo gemellaggio, che nei passati venticinque anni ha permesso di attivare importanti collaborazioni, possa continuare a portare i suoi frutti, non solo per le nostre comunità, ma per l’Europa tutta, facendoci riscoprire fratelli e sorelle di un’unica umanità”.