Rovereto ha celebrato il Giorno del Ricordo

Sabato 10 febbraio la Messa e la deposizione della corona presso Largo Vittime delle Foibe

Data di pubblicazione: Lunedì, 12 Febbraio 2024

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Si è svolta la mattina di sabato 10 febbraio, a Rovereto, la cerimonia per il Giorno del Ricordo, riconosciuto dalla Repubblica Italiana per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Durante la messa celebrata da don Giuseppe Mihelcic nella chiesa di Santa Caterina, sono intervenuti la sindaca reggente di Rovereto Giulia Robol, Roberto De Bernardis presidente dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato provinciale di Trento, Massimo Di Donato vice prefetto vicario del Commissario del governo della Provincia di Trento e il presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Terminata la celebrazione, in largo "Vittime delle Foibe" è stata posta una corona di fronte alla lapide commemorativa.

Nel suo intervento, la sindaca reggente Robol ha affermato: «In questo importante momento richiamiamo alla memoria la sofferenza, la morte e l’oblio subiti da un’area a noi vicina e legata. Ricordiamo l’esodo, lo sradicamento dalla propria terra ma anche un periodo lunghissimo durante il quale non si sono fatti i conti col passato. L’oblio porta i sopravvissuti a sentirsi nessuno, a non avere quel senso di umanità che, al contrario, è da porre costantemente al centro delle agende politiche e sociali.

La storia è fatta di conquiste e chi esce vincitore da un conflitto ha, per forza di cose, sopraffatto qualcun altro, talvolta arrivando a negarne anche la cultura. Ma il nostro territorio è terra di confine ed è stato dunque, per sua natura, anche terra di incontro. Anche per questo Rovereto è Città della Pace: una parola che non è vuota e che, al contrario, è un termine molto faticoso, se lo si vuole praticare davvero.

Siamo fortunatamente inseriti in un lungo periodo di costruzione di democrazia e collaborazione, ma non possiamo nasconderci che fortissime tensioni sono tuttora presenti: penso alla nostra Europa ma anche a quanto succede nei mari. Impegnarsi per la Pace significa cercare soluzioni. Se il vissuto degli altri diventa anche nostro, allora possiamo diventare davvero protagonisti e fautori della pace».

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Ultima modifica: Lunedì, 12 Febbraio 2024