Presentata l'indagine sulle Pari Opportunità nel Comune di Rovereto

Sabato scorso l'incontro pubblico presso l'Urban Center Rovereto

Data di pubblicazione: Mercoledì, 13 Marzo 2024

Tempo di lettura: 2 min

Immagine: Incontro Urban Center 09.03
© Comune di Rovereto - Creative Commons CC0 1.0 Universal - Public Domain Dedication (CC0 1.0)

L'Università degli Studi Di Trento, Centro Interdisciplinare Studi di Genere, su commissione del Comune di Rovereto, ha presentato i risultati dell'Indagine sulle Pari Opportunità nel Comune di Rovereto. Una ricerca che ha indagato attraverso analisi numeriche la situazione delle pari opportunità nel Comune di Rovereto sotto diversi aspetti: istruzione, lavoro, tempo libero, salute, cura della famiglia. In occasione dell’incontro pubblico sono stati presentati i risultati relativi a tre focus principali: istruzione e formazione, lavoro ed economia, tempo libero ed associazioni. 

I dati fotografano la realtà roveretana come abbastanza allineata alla media trentina, con alcuni casi di indicatori migliori o peggiori. La mappatura è stata commissionata dal Comune di Rovereto per fotografare la situazione attuale sociale e culturale nelle differenze tra uomini e donne per poter attuare politiche più efficaci e riuscire a coinvolgere tutte le parti sociali in un percorso condiviso in direzione di una sempre maggiore equità.

All’incontro, introdotto dalle dichiarazioni della sindaca reggente Giulia Robol e dell’assessora Micol Cossali, hanno partecipato la professoressa Barbara Poggio, prorettrice alle politiche di equità e diversità dell’Università di Trento e membro del direttivo Centro di Studi Interdisciplinari di Genere con Letizia Caporusso e Maura De Bon, del Centro di Studi Interdisciplinari di Genere e autrici della ricerca, e alcuni esponenti della società roveretana, chiamati a condividere la propria esperienza e i propri suggerimenti.

Giulia Robol - sindaca reggente 

“Abbiamo fortemente voluto questo studio perché crediamo che la conoscenza sia il supporto necessario a una più chiara consapevolezza delle caratteristiche culturali e sociali della città e allo sviluppo di strategie politiche in grado di incidere in maniera più efficace. La presentazione di questo studio non è un punto di arrivo, ma di partenza, un primo step nella definizione di un percorso partecipativo che porti tutte le parti della città a dare il proprio parere e contributo per rendere Rovereto una città sempre più equa e inclusiva, che permetta a ogni persona di poter esprimersi sul lavoro, nella vita personale e nel tempo libero. Tra le molte aree di indagine oggi sono stati presentati i dati relativi ai temi della formazione e dello studio, del lavoro e dell’economia e dell’associazionismo e del tempo libero". 

Micol Cossali - assessora alla cultura e alla parità di genere 

“Il fronte su cui possiamo agire per costruire azioni che migliorino le pari opportunità tra uomini e donne è amplissimo, e copre ambiti e settori molto diversi. Una ricerca come quella presentata oggi permette di avere una visione chiara di quello che il Comune può fare. Una maggiore equità tra uomini e donne si costruisce nel tempo: tanto è stato fatto nei decenni passati e tanto si può ancora fare. È una strada da percorrere tutti insieme perchè garantire a tutti e tutte di poter esprimere le proprie competenze e capacità è una ricchezza sia per l’esperienza individuale sia per tutta la comunità, che ne esce arricchita e potenziata.”

Barbara Poggio - prorettrice alle politiche di equità e diversità dell’Università di Trento e membro del direttivo Centro di Studi Interdisciplinari di Genere

“Il tema della parità di genere è importante per molti motivi, partendo dalla constatazione che le città sono composte da uomini e donne ma spesso sono pensate più per le abitudini e le necessità degli uomini. Quello della parità di genere non è solo un problema etico, ma anche di sostenibilità e con un’ottica di convenienza economica. Questa mappatura complessiva dello stato delle pari opportunità del Comune di Rovereto è stata anche l’occasione per identificare gli ambiti in cui non sono disponibili i dati necessari per approfondire la ricerca: un primo risultato che nel futuro potrebbe portare a una raccolta di dati più specifica per poter analizzare in maniera ancor più precisa la condizione.”

Tre Focus Principali: Istruzione e Formazione, Lavoro ed Economia, Tempo Libero e Associazioni

Metodologia Utilizzata:

L'indagine si è basata su una rigorosa definizione delle dimensioni da indagare, seguita da una rassegna degli indicatori disponibili nelle banche dati EIGE, Eurostat, Istat e Ispat. Successivamente, sono stati individuati gli indicatori utili a costruire un indice sintetico per ogni dimensione. Va sottolineato che molte informazioni non erano disponibili a livello comunale, poiché le indagini campionarie condotte dall'Istat hanno rappresentatività solo a livello provinciale.

Istruzione e Formazione:

Nel settore dell'istruzione e della formazione, Rovereto si distingue per la maggior presenza femminile nei titoli superiori. Tuttavia, persiste una considerevole segregazione di genere, con le ragazze che mostrano una preferenza per le materie relazionali come le lingue e le scienze umane, mentre i ragazzi prediligono discipline tecniche e scientifiche. Questo fenomeno si riflette anche nelle scelte universitarie, con un numero significativamente più alto di laureati maschi nelle discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Le donne, nonostante si laureino in misura maggiore degli uomini, sono meno rappresentate nelle discipline STEM rispetto al resto d’Italia.

Laura Scalfi - Direttore Generale Polo G. Veronesi

“Nell’ambito della formazione professionale dell’industria e dell’artigianato, prevalentemente maschile, qualche anno fa abbiamo deciso di puntare molto sulle ragazze promuovendo dei percorsi che valorizzassero l’aspetto tecnico e tecnologico della progettazione, riuscendo a portare la componente femminile quasi al 50%. Le ragazze diplomate in questi percorsi hanno l’opportunità di andare a studiare all’estero e lì imparare nuove dinamiche di parità. Abbiamo riscontrato molta problematicità nei percorsi di indirizzamento al termine delle scuole secondarie di primo grado, che indirizzano le ragazze molto più verso gli studi umanistici. Le ragazze quindi arrivano da noi con meno consapevolezza e meno fiducia nelle proprie capacità rispetto ai colleghi maschi.”

Daniela Depentori - Dirigente ITT G. Marconi

“Il nostro è un istituto a cui sembrano destinati solo i maschi. Per cercare di invertire questo dato fino dal 2018 abbiamo cercando di intraprendere dei percorsi per avvicinare le ragazze allo studio delle discipline tecniche. Su circa 1000 iscritti nel 2018 le ragazze erano 56 (il 5%) mentre per il 2024 saranno 110 (quasi l’11%). Sono dati positivi che però descrivono una crescita molto lenta. In generale osserviamo che le ragazze sono più brave e meno a rischio di dispersione scolastica.”

Lavoro ed Economia:

Il Gender Pay Gap del 2019 nella Provincia Autonoma di Trento ammontava a 31 punti percentuali, con significative variazioni in base alla tipologia di contratto, al settore occupazionale, alla qualifica professionale e alle classi di età. Le donne sono particolarmente svantaggiate sia in termini di salario (nel 2019 in media 88,1 euro al giorno per le donne, 101,6 euro per gli uomini) sia di pensioni (nel 2020 in media 808 euro per le donne vs. 1916 per gli uomini). Nonostante la crescita dell'occupazione femminile negli ultimi 50 anni, le donne sono più esposte al lavoro a tempo parziale involontario e alla sovrapposizione di lavori non coerenti con il loro titolo di studio. A Rovereto si osserva una crescente disparità di genere nel tasso di disoccupazione giovanile, con un aumento del divario rispetto al livello provinciale. Va meglio nel settore imprenditoriale, dove le aziende di donne, durante il periodo post pandemico sono cresciute del 3% (dati 2021 rispetto al 2018) mentre quelle a guida maschile sono rimaste invariate.

Manuela Faggioni - Responsabile politiche di genere CGIL Trentino 

“Gli studi dimostrano che le donne con contratti di lavoro più stabili e sicuri fanno più figli, andando a incidere positivamente anche sul problema della denatalità. D’altra parte sappiamo che per fare il secondo figlio serve necessariamente un secondo stipendio a tempo pieno, non è sufficiente il part time spesso involontario a cui ricorrono molte donne. Quindi per molte donne la scelta più economicamente vantaggiosa è stare a casa. Il modello a cui si fa riferimento è quello in cui la donna si fa carico del lavoro non pagato di cura per bambini, anziani e persone fragili. Questo paradigma va modificato prendendo come esempi le strategie attuate da alcuni virtuosi paesi europei. Una delle strade potrebbe essere la defiscalizzazione del lavoro delle donne per evitare ricadute negative sia sullo stipendio sia sulla pensione. Inoltre serve rafforzare la rete di servizi di supporto alle famiglie. Gli obiettivi dell’agenda 2030 stabiliscono il 50% di copertura nei servizi per nidi. Trento e Rovereto sono in una buona situazione, ma il nostro territorio può porsi obiettivi molto più ambiziosi.”

Mirto Benoni - Associazione Nazionale Costruttori Edili - Trento 

“Siamo entrati in un percorso di ricerca di una sempre maggiore parità di genere che ci potrà portare sempre più avanti. Anche in un mondo delle costruzioni, tradizionalmente non accessibile al mondo femminile, oggi si stanno abbattendo dei tabù. Agli uomini spetta il compito di lasciare spazio alla componente femminile. Non è questione solo di leggi e norme, ma anche di carattere culturale: certi cambiamenti dovrebbero essere percepiti come naturali.”

Tempo Libero e Associazionismo:

Una indagine primaria rivolta alle associazioni di Rovereto ha rivelato una partecipazione femminile omogenea, ma una sottorappresentanza delle donne nei ruoli direttivi (32% di presidenti donne, e nel settore sportivo e ricreativo solo il 14% di presidenti donne). Gli uomini trentini sembrano essere più soddisfatti del loro tempo libero rispetto alle donne, ma la componente femminile della popolazione sono più soddisfatte delle proprie relazioni familiari e amicali. I posti disponibili nei nidi d’infanzia corrispondono al 41,5% dei bambini e delle bambine nella fascia d’età 0-2 residenti a Rovereto, ben 13,4 punti in più rispetto alla media provinciale e 6 punti in più di Trento. Il Comune di Rovereto si distingue a livello provinciale per la spesa dedicata alla tutela e valorizzazione dei beni culturali.

Silvia Pedri - Associazione Lagarina Crus Team

“Nel mondo sportivo da un certo punto di vista è più facile lavorare sulla parità di genere perché a tutti cerchiamo di dare le stesse opportunità. Ai blocchi di partenza si è tutti insieme, se una donna corre più veloce di un uomo è il cronometro a stabilirlo. D’altra parte va anche evidenziata una differenza fisica che ha delle ricadute pratiche innegabili. In generale noi mettiamo in atto molte iniziative nelle quali maschi e femmine sono messi insieme, hanno la possibilità di incontrarsi e confrontarsi in un contesto sano e protetto.”

 Chiara Sighele - Associazione Osservatorio Cara Città

“È sempre più necessario creare occasioni di consapevolezza collettiva. Anche per gli uomini è importante creare dei percorsi che li portino ad avvicinarsi a mondi considerati tradizionalmente femminili come la cura, la cultura, l’arte e l’espressione di sé e dei propri sentimenti. Questo implica creare modelli e spazi perché anche gli uomini possano ripensarsi. Questo è particolarmente necessario se si pensa ai femminicidi e alla violenza: è necessario che sempre più uomini escano allo scoperto e diventino alleati di questo cambiamento.”

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Ultima modifica: Giovedì, 14 Marzo 2024