“Una città che si prende cura delle situazioni di disagio è una città sicura” - così il Sindaco Francesco Valduga, alla conferenza stampa di presentazione del lavoro dell’Unità di Strada del Servizio Politiche Sociali del Comune di Rovereto, un team operativo da più di un anno e da tre mesi gestita in collaborazione con l’Associazione “Punto d’Approdo”.
“Rovereto – ha spiegato il Valduga - “ha dimostrato e sta dimostrando la propria attitudine all’attenzione ai bisogni del territorio e attraverso la solidarietà garantiamo anche la sicurezza. Una buona amministrazione cerca di venire incontro a situazioni di disagio e sofferenza che si vengono a creare sul territorio e di porvi rimedio prestando ascolto e intervenendo per garantire il benessere delle persone e del tessuto sociale”.
L’Unità di Strada, raccontata dai tre operatori che quotidianamente vivono la realtà sul territorio (Silvia De Nart, Daniel Lobagueira, Mirko Bonelli) ha la piena contezza della situazione in città: vi sono una cinquantina di persona senza fissa dimora in città, che vanno però distinte in base alle singole situazioni.
Vi sono infatti 24 persone di nazionalità rumena, alcune sono coppie e non vogliono essere divise, che rifiutano tutti i servizi e i percorsi proposti. Sono questuanti che si fermano in città solo alcuni mesi. Vi sono 9 persone di nazionalità italiana che rifiutano di rivolgersi ai servizi e alloggiare presso i dormitori così come due di nazionalità marocchina. Otto persone, di origine nigeriana, sono in città solo nei giorni di mercato, per poi tornare nei luoghi di residenza abituale, ad Ala o in Provincia di Bolzano. Di fatto le persone che non alloggiano, per propria scelta, in strutture messe a disposizione del comune sono in totale 11, ma sono tutte seguite dall’Unità di Strada. Sul totale delle persone “senza fissa dimora”, 13 sono donne. Tra loro solo una non accetta di essere assistita.
“Come Punto d’Approdo – hanno detto – abbiamo molti anni di esperienza nel sociale e nell’affrontare situazioni critiche e dal 1 gennaio operativi a Rovereto come Unità di Strada. Ci avviciniamo alle persone per affrontare i loro problemi alla radice, per produrre un cambiamento, con lo scopo di aiutare a cambiare vita. Abbiamo fatto una mappatura in diversi orari, per avere il quadro reale della situazione. Anche le persone che hanno problemi nel farsi assistere, non sono abbandonate ma sono seguite in tutto”.
A presentare l’attività del Servizio Politiche sociali nel suo complesso, l’Assessore Mauro Previdi, che ha ricordato l’iter dell’Unità di Strada e quanto viene fatto sul territorio: “Il progetto dell’amministrazione è partito nel 2021 e quest’anno ha partecipato al bandola cooperativa sociale “Punto d’approdo”. Rispetto al precedente progetto, nel corso del 2023 sarà attivato anche il Pronto Soccorso sociale che si occupa di chi ha problemi di carattere sociale, un servizio che riceve le chiamate di chi è in difficoltà e indirizza l’utente verso la struttura più adatta per rispondere alle richieste”.
Per quanto riguarda l’Unità di Strada, ha ricordato che gli “operatori non hanno divise, non sono riconoscibili, ma si muovono con un atteggiamento di riservatezza, vicinanza e ascolto. Ci sono persone che per scelta fanno questa vita, vi sono persone che hanno possibilità di vivere in appartamento ma non lo fanno. Esiste una rete in città che consente di far vivere loro una vita dignitosa e il nostro compito è quello di garantire a tutti di poterlo fare. Attraverso “Il Portico”, struttura del comune data in servizio alla Caritas, coloro che vivono per strada hanno diverse possibilità, come farsi la doccia e andare a consumare un pasto caldo. L’Unità di Strada indirizza e accompagna le persone che ne hanno bisogno e assiste invece chi non vuole lasciare la strada. Nessuno in città è abbandonato al suo destino, ma lavoriamo per garantire a tutti la miglior assistenza”.