Sono passati 43 anni da quel tragico 2 agosto 1980 quando, nella stazione ferroviaria di Bologna, una bomba esplodeva segnando la vita di molte persone e dell’intero Paese. L’ora dell’esplosione – le 10,25 – è rimasta simbolicamente ferma sul quadrante dell’orologio della stazione e riportata anche negli emblemi che la ricordano.
Ogni anno l’Associazione dei familiari delle vittime, con il sostegno dell’Amministrazione, della Scuola e dell’Associazionismo del Comune di Novi di Modena, tiene viva la memoria di quella strage con una staffetta che parte dal Brennero e dopo sei giorni arriva puntualmente il 2 agosto alla Stazione di Bologna.
Quest’anno la manifestazione si è svolta su bicicletta e iniziata venerdì 28 luglio dal Brennero, stazione di partenza della tratta ferroviaria che raggiunge Bologna seguendo l’asta dell’Adige e passando così per i capoluoghi di Bolzano e Trento.
A Rovereto la squadra è giunta, scortata dalla Polizia Locale, anche questa in bicicletta, nel pomeriggio intorno alle 15.30 dove era attesa dal Sindaco e ricevuta presso la sala consiliare assieme al Presidente ANPI della Sezione Rovereto-Vallagarina Mario Cossali, nella sede del Municipio in piazza del Podestà.
Un giovane componente della staffetta ha letto la lettera firmata dal Presidente e dalla Vicepresidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, rivolta alle autorità presenti per ricordare lo scopo della loro attività: la ricerca della verità e della giustizia di questo vile attentato che ha provocato il più alto numero di vittime nella storia italiana: 85 morti e oltre 200 feriti.
Anche il rappresentante del Comune di Novi ha ringraziato il Sindaco e la Comunità tutta per la calorosa accoglienza e l’importante sostegno che viene dato anno dopo anno a chi è impegnato a far sì che questa tragedia non venga dimenticata e a mantenere sempre uno sguardo critico su quanto ci circonda.
“Rovereto, è sempre disponibile a sostenere queste iniziative – ha dichiarato il Sindaco Francesco Valduga – vista la sua vocazione e i valori perseguiti quale Città della Pace che non può ignorare tragedie come questa che, assieme ad altre drammatiche pagine della nostra storia recente, vanno ricordate da chi allora c’era e ha ben presente quei terribile momenti e come sia necessario tramandarne il ricordo alle nuove generazioni”.