Era colorato di rosso il piazzale Santa Maria nel pomeriggio dello scorso sabato, con la panchina al centro e molti altri oggetti-simbolo: le scarpe, i nastri, i fiori, i cartelloni con le frasi che invitano a prendere sempre più consapevolezza di quella che è diventata una vera e propria emergenza. Molti sono materiali preparati dalle volontarie dell’associazione stessa.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Comune, in particolare con l’Assessorato alla Cultura. A rappresentare l’amministrazione comunale, erano presenti la Sindaca reggente Giulia Robol e le consigliere Arianna Miorandi e Miriam Francesconi.
“ Questa battaglia non può e non deve essere condotta solo da ragazze e donne, ma donne e uomini devono essere uniti contro questo terribile fenomeno che colpisce la società moderna” – ha dichiarato la Sindaca reggente Giulia Robol – “Apprezzo l’iniziativa dell’ associazione Beselidhja, il ruolo attivo delle sue donne, segno di buona integrazione ed emancipazione.”
Il presidente dell'associazione Dashamir Kertusha, dopo aver ringraziato i partecipanti, ha voluto sottolineare che non basta la legge per eliminare la violenza sulle donne ma serve mobilitare tutti. La famiglia e la scuola svolgono un ruolo fondamentale nell'educazione dei bambini.
Luljeta, Ertugela, Gentjana, Alisa, Julia, Angela e Samina hanno poi recitato a turno estratti di poesie scritte da Jonilda, Shota e Luljeta e altre in italiano; Rajsa le ha accompagnate con il suono della sua chitarra.
Molto toccante è stato il momento in cui sono stati letti i nomi delle donne uccise quest'anno.
Una lista lunga, troppo lunga, inaccettabile.
“Fermiamo la violenza contro le donne!” È questa l’esortazione che nasce durante manifestazioni come questa perché la giornata contro i femminicidi sia davvero lunga 365 giorni l’anno.