“Le finestre sono colorate perché quando guardo qualcosa di colorato penso anche ad altri tipi di arte: non solo quella visiva, ma anche musicale oppure alla danza, tanto che un titolo di questo murales potrebbe essere una casa danzante”. È con queste parole che l’artista Matteo Boato ha spiegato il soggetto del murales che decora le facciate delle scuole Dante Alighieri di via Benacense e che è stato inaugurato questa mattina alla presenza della sindaca di Rovereto Giulia Robol, degli assessori all’istruzione Silvia Valduga e ai lavori pubblici Carlo Fait, e del dirigente degli uffici tecnici Luigi Campostrini. Alla cerimonia hanno preso parte le classi al completo dell’istituto scolastico accompagnate dal corpo docente e dal dirigente scolastico Giuseppe Gammino.
“Sono molte le persone da ringraziare, ma so che quest’opera di Matteo Boato è un progetto che avete scelto e che avete diretto, dando anche indicazioni all'artista. E questo è molto importante, perché lui ha eseguito il lavoro, ma adesso lo consegna di fatto ai proprietari che siete tutti voi, cioè coloro che la scuola la vivono e la abitano. Ed è bello vedere come l'arte sia qualcosa che consente di esprimersi e di rendere gli spazi più gradevoli, ma soprattutto più vostri, perché dentro la scuola dovete sentirvi come a casa”, ha sottolineato la sindaca Robol rivolgendosi agli alunni e alle alunne delle Dante Alighieri.
“Spero che abbellire la scuola possa fare in modo che tutti voi viviate questo spazio più sereni e che impariate che le cose belle hanno bisogno di cura, per cui adesso questo murale, questa parte di scuola resa più bella, ve la consegniamo ed è un po' compito vostro averne cura, tenerla bene e spiegarne la storia ai nuovi bambini che arriveranno, perché per fare le cose ci vuole fatica e impegno e ricordarne la storia è importante”, ha aggiunto da parte sua l’assessora Valduga.
“La vostra scuola era già bella, l’abbiamo ulteriormente abbellita con disegni e colori e adesso l’abbiamo resa bellissima con questo nuovo murales che è un invito a stare insieme e all’inclusione, una cosa che del resto i bambini ci insegnano tutti i giorni”, ha dichiarato l’assessore Fait.
Il tema del murale è emerso alla conclusione di un percorso partecipato tra gli studenti dei plessi dell’Istituto comprensivo est che ha portato all’individuazione di alcuni motivi guida di cui la scuola dovrebbe soprattutto farsi espressione, come il rispetto della diversità di genere, razza ed estrazione sociale, il prendersi cura dell’altro, la necessità di accompagnare e accogliere. “Le finestre sono state scelte per vari motivi. Primo perché sono un ponte tra esterno e interno, o tra fuori e dentro, quindi uno sguardo che passa attraverso i muri. Il secondo motivo è che le finestre non sono come le nostre attuali ma storiche, sono finestre gotiche e arabeggianti, che potrebbero benissimo stare in una chiesa, sono colorate perché sono metafora di integrazione, ovvero tutti i colori insieme a creare vita, a creare varietà, a creare accoglienza. Infine, il murale doveva essere comunicativo ed esteticamente, attraente ma non troppo invadente perché 220 metri quadri sono tanti, quindi ci voleva una certa leggerezza”, ha concluso Matteo Boato.
Comunicato stampa n. 176/2025