Venerdì 17 nella Sala Belli di Palazzo Alberti Poja si è svolta, alla presenza degli autori e, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, della sindaca Giulia Robol e dell’assessora alle attività culturali Micol Cossali, la presentazione del libro “Il giardino di palazzo Betta-Grillo a Rovereto e i parchi ottocenteschi della Vallagarina”. Frutto della collaborazione di un ingegnere, Andrea Frisinghelli, un architetto, Michelangelo Lupo, e di un botanico, Filippo Prosser, il libro ripercorre le tappe del lungo intervento di restauro del giardino del palazzo di Santa Maria: dal progetto per ottenere il finanziamento del Pnrr nel 2021, fino alla sua consegna alla cittadinanza nell’aprile dello scorso anno. Ma soprattutto è la storia della trasformazione del giardino da luogo chiuso e inaccessibile a “oasi di pace e di bellezza” a disposizione della comunità, grazie all’impegno di alcuni cittadini appassionati di storia e del bello. Il libro, anch’esso finanziato grazie ai fondi del bando che prescriveva la realizzazione di alcune iniziative culturali a corredo dell’intervento di restauro, fa seguito al volume “Palazzo Betta-Grillo a Rovereto. Storia di un'antica dimora e del suo patrimonio artistico” dedicato al palazzo e sempre a cura di Andrea Frisinghelli.
La prima parte del libro illustra i criteri, sorretti da ampie e approfondite ricerche storiche, che hanno guidato l’intervento di restauro e il tentativo di riportare lo spazio verde, chiuso da alte cancellate e per lungo tempo abbandonato a se stesso, al suo antico progetto. Di avvicinarsi il più possibile a quello che doveva essere il suo aspetto alla fine dell’Ottocento, nel rispetto dei parametri estetici e delle regole del gusto all’epoca vigenti: un giardino all’inglese ma con molte contaminazioni italiane, con i suoi “vialetti sinuosi e aiuole dal profilo naturale”, secondo lo stile “paesistico”. Molto bella e molto interessante anche la parte del libro dedicata all’aspetto botanico del giardino, con una precisa descrizione delle varie specie erbose e legnacee attualmente presenti, alcune risalenti al primitivo impianto di fine Ottocento.
Come indicato dal titolo, l’interesse degli autori non si è concentrato solo su palazzo Grillo, ma ha preso in considerazione i giardini di altri palazzi storici presenti in Vallagarina: il giardino Guerrieri Gonzaga a Villa Lagarina, il giardino de Probizer e la “chiusura” Todeschi a Rovereto, e il giardino di palazzo Malfatti-Azzolini di Ala. Un capitolo infine è dedicato ai giardini pubblici Perlasca in corso Bettini a Rovereto, l’allora “Corso nuovo grande”, il cui progetto risale anch’esso ai primi anni della seconda metà dell’Ottocento.
La sindaca Giulia Robol: “La narrazione contenuta in questo libro è un piccolo miracolo, una ricostruzione storica che in realtà contiene molto di più rispetto al tema di palazzo Betta Grillo e dei suoi giardini meravigliosi. Un’occasione offerta dal progetto del Pnrr ma realizzata grazie alla competenza dell’architetto Michelangelo Lupo, dell’ingegner Andrea Frisinghelli e del dottor Filippo Prosser, ognuno nel proprio ambito di competenza. Un libro tanto più importante perché permette, attraverso la conoscenza e la riscoperta di un patrimonio costruito da chi ha vissuto e abitato la nostra città molto prima di noi, di conoscere e riscoprire anche le nostre radici e la nostra identità”.
L’assessora alla promozione artistica e culturale Micol Cossali: “La presentazione di questo libro rappresenta la felice conclusione del bando del Pnrr che ci ha visti impegnati su più fronti con diversi uffici e diversi soggetti dell’amministrazione, nell’impresa di portare a termine il restauro del giardino di palazzo Betta Grillo. Un intervento accompagnato fin dal principio dall’intenzione di valorizzarlo e di metterlo a disposizione della cittadinanza. C’è bisogno infatti di conservare il patrimonio ma anche di raccontarlo nel suo valore: ed è ciò che fa questo volume, che è un’opera ma allo stesso tempo una ricerca e una divulgazione culturale”.