Dopo più di un anno di lavori realizzati grazie ai fondi europei del Pnrr, il giardino di Palazzo Betta grillo è restituito alla cittadinanza in tutta la sua bellezza ed è pronto ad accogliere numerose iniziative culturali, storiche e ambientali.
Il progetto di restauro e valorizzazione del giardino storico è stato finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, passando un’accurata selezione. A livello nazionale nella macroarea Centro-Nord sono stati finanziati altri 106 progetti, spesso in location di assoluto prestigio, come il Parco Reale di Monza, l’orto botanico di Padova o i giardini di numerose Ville Venete. Nella Provincia di Trento sono stati ammessi a finanziamento solamente altri tre siti, ovvero il Giardino Bortolotti, meglio noto come “Giardino dei Ciucioi”, a Lavis, il Parco Arciducale di Arco e l’Orto storico “Vaneggia rossa” di Castel Thun.
Il giardino di quello che all’epoca era solo Palazzo Betta (la famiglia Grillo lo acquistò nel 1899, e nel 2017 è stato acquisito dal Comune di Rovereto) tra il 1870 e il 1874 subì una importante trasformazione, e il giardino venne modellato sugli esempi dei cosiddetti “giardini all’inglese” ma di spirito profondamente italico. Dopo anni di crescita naturale e disordinata di piante di diverso tipo, il giardino è stato ora riportato al suo equilibrio originario, ripristinando l’assetto di fine Ottocento e l’ampio campionario delle specie botaniche ornamentali diffuse in quell’epoca: l’imponente centenario cedro dell’Himalaya, un vecchio cipresso e le piante tipiche dei giardini ottocenteschi di quest’area, come il vecchio Poncyrus dai rami spinosi, le Aucube con le foglie maculate, le Yucche con le alte bianche infiorescenze e le Bergenie dalle foglie lucide e sempreverdi.
I lavori di restauro, iniziati nel gennaio del 2023, si sono conclusi a marzo 2024. L’intervento è consistito del restauro della serra, della fontana, della cancellata e dei vasi decorativi, oltre che di alcuni elementi della voliera. Hanno subito interventi di consolidamento i muri di contenimento e il capanno degli attrezzi. Nel giardino storico e nel broilo sono stati realizzati due impianti irrigui distinti. Entrambi sono dotati di serbatoi di accumulo delle acque meteoriche al fine di ridurre i consumi di acqua potabile. La cisterna sotterranea del giardino, che recupera l’acqua piovana dalla copertura del palazzo e della loggia per le carrozze, ha una capacità di 15.000 litri ed è lunga quasi 9 metri. Nel giardino storico è stato installato un nuovo impianto elettrico e di illuminazione con luci LED a basso consumo e progettate e per ridurre il più possibile l’inquinamento luminoso verso la volta celeste.
Nell’ambito del progetto, in collaborazione con la sezione di botanica della Fondazione Museo Civico di Rovereto, è stato realizzato un lavoro di ricerca sullo spazio verde allo scopo di contestualizzarlo nell’ambito dei giardini ottocenteschi della Vallagarina – giardino di Palazzo Betta Grillo, giardino Bridi di viale Trento, giardino di Villa Todeschi e gairdini Perlasca (quest’ultimo l’unico giardino pubblico) a Rovereto, parco Guerrieri Gonzaga a Villa Lagarina, giardino di Palazzo Malfatti Azzolini ad Ala -e di metterne in risalto le caratteristiche e le peculiarità, sia dal punto di vista botanico che da quello storico-architettonico. Lo studio si concretizzerà nella pubblicazione di un libro.
Sabato 13 aprile alle 15.00 il giardino di Palazzo Betta Grillo verrà ufficialmente aperto alla cittadinanza con un evento di inaugurazione.
A seguire saranno effettuate delle visite accompagnate a cura dell'Associazione culturale Quercus per cui è gradita la prenotazione all'indirizzo e-mail touringclubtrento@gmail.com
In onore di questa importante riapertura, anche l’edizione 2024 di Palazzi Aperti, l’evento che i primi due fine settimana di giugno apre le porte di edifici, palazzi e luoghi storici solitamente inaccessibili al grande pubblico, a Rovereto prenderà una declinazione “green”, mettendo l’accento sui giardini e i parchi per valorizzare questo importante giardino storico.