Hai tra i 18 e i 30 anni e sei interessat* alla promozione della cultura di PACE?
In questi giorni sono aperte le iscrizioni ad un progetto molto interessante che fa per te!
La Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace insieme ad altre organizzazioni ti invita a partecipare attivamente ad uno straordinario percorso di pace.
Cosa?
L’invito è quello di partecipare ad un percorso di alta formazione-ricerca-azione, centrato sulla partecipazione attiva e responsabile di ogni componente del gruppo, accompagnat* da un gruppo di persone formatrici estremamente qualificate (esperte, docenti universitarie, ricercatrici, attiviste,…).
Il progetto prevederà un impegno online con riunioni periodiche e piccole task per 18 mesi e poi alcuni incontri dal vivo che comprendono momenti formativi, di confronto e di elaborazione tra giovani.
Il progetto è gratuito per tutte le persone partecipanti, saranno rimborsati dalla Fondazione PerugiAssisi i costi di viaggio, di vitto e di alloggio per tutte le tappe e gli eventi previsti. Gli eventi si svolgeranno in varie città e realtà differenti come Perugia, Assisi, Padova, Pellegrino Parmense e altre città ancora da annunciare!
Come?
Entro e non oltre il 31 luglio, puoi iscriverti compilando questo form!
Inoltre, puoi leggere l’intero progetto a questo link:
http://www.perlapace.it/wp-content/uploads/2024/07/Scheda-Progetto-PANGEA-1.pdf
Perchè lo promuoviamo a Rovereto?
Non lo sai? Con la legge 103 del 2006, la Repubblica Italiana ha conferito a Rovereto il titolo di «Città della pace». A Rovereto, sul Colle di Miravalle, è collocata la Campana dei Caduti “Maria Dolens”, fusa con i cannoni della Grande Guerra e costruita per fare memoria della guerra e promozione della pace. Inoltre, il Comune della nostra città fa parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e insieme ad esso è impegnato nella diffusione di una cultura di Pace, soprattutto, nelle giovani generazioni.
La città di Rovereto - come il mondo intero - ha bisogno di nuove generazioni capaci di costruire ponti e non muri, ha bisogno di nuov* cittadin* che sappiano vivere in una società dove il termine “pace” non sia solamente l’opposto del termine guerra, ma sia un metodo quotidiano per affrontare i conflitti.