71% - Visioni sull’Acqua: riparte la rassegna cinematografica all’aperto a energia solare

Questa sera la prima proiezione presso il Ponte sull'Adige a Sacco ad ore 21.30

Data di pubblicazione: Giovedì, 11 Luglio 2024

Tempo di lettura: 2 min

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Il Comune di Rovereto è lieto di annunciare il ritorno di "71% - Visioni sull’Acqua", una rassegna cinematografica all’aperto, alimentata a energia solare, a cura di Bambini nel Deserto/Cinéma du Désert. Questa iniziativa si inserisce nel progetto "Lungo le vie dell’acqua", attraverso il quale il Comune di Rovereto è impegnato nella sensibilizzazione per la tutela dell’ambiente e nella promozione per una cultura della gestione sostenibile dell’acqua, attraverso l’approccio dell’Educazione alla cittadinanza globale. Grazie a questa serie di proiezioni, verrà stimolata la riflessione sull’importanza della risorsa idrica, in chiave locale e globale.

Le proiezioni si terranno in A, lungo il torrente Leno e il fiume Adige. Come sottolineato dall’Assessora alla Cultura Micol Cossali, si tratta di “una rassegna cinematografica coinvolgente prima di tutto nelle sue modalità. Grazie a questa iniziativa, i ponti di Rovereto diventano sale cinema all’aperto: l’acqua è protagonista dei film proiettati ma sarà anche il sottofondo sonoro delle nostre serate. Grazie all’originale camion-cinema alimentato ad energia solare, il tema della sostenibilità e del nostro rapporto delicato con il pianeta sarà portato in modo poetico e concreto al tempo stesso.”

In caso di maltempo, le proiezioni si terranno presso la Sala Filarmonica, in corso Rosmini 86.

Calendario delle proiezioni:

Giovedì 11 luglio

Ponte di Sacco, piazza Filzi, Rovereto

ore 21:30

I custodi dell’acqua

di Giulio Squarci / Italia / 2017 / 60 min.

“La burocrazia è il predatore naturale dell’immaginazione“. Con questa citazione di Werner Herzog, Giulio Squarci, autore del documentario “I custodi dell’acqua”, sottotitolo “La Carnia di ribella”, apre le sue note di regia. Nel 2009 la Carnia, una delle zone più piovose e ricche di acqua d’Italia, assiste alla privatizzazione del servizio idrico. Arrivano bollette quattro volte più care, ci si indigna, ci si mobilita. Nascono comitati popolari. Nasce il desiderio del regista di imprimere su pellicola, di raccontare questa fase cruciale della lotta per il diritto all’uso, alla proprietà, alla gestione di un bene primario di un popolo, di una terra.

Ospite il regista Giulio Squarci

Giovedì 25 luglio

Ponte degli Alpini, via Dante, Rovereto

ore 21:30

UTAMA – le terre dimenticate

di Alejandro Loayza Grisi / Bolivia / 2022 / 87 min.

Il tempo sembra scorrere lentamente nella lontana terra incrinata e arida dell’Altiplano boliviano, dove un’anziana coppia quechua, Virginio e Sisa, porta avanti un’umile routine. Quando il nipote Clever si presenta alla loro porta, Virginio si accorge subito che è lì solo per convincerli a trasferirsi in città. Il fatto che la siccità li abbia lasciati senz’acqua non aiuta la loro causa a restare. Il respiro pesante di Virginio tradisce la sua capacità di nascondere ciò che lo affligge e l’apparizione di un condor inizia a destare in lui uno strano presagio. Improvvisamente lo scorrere del tempo diventa più che mai prezioso e pone la coppia davanti a un dilemma: resistere nell’attesa delle piogge o seguire le orme di altri quechua e lasciare la loro casa per la città?

Giovedì 1 agosto

percorso Kneipp, zona Bicigrill, Rovereto

ore 21:15

LA MEMORIA DELL’ACQUA

di Patricio Guzman / Cile, Francia, Spagna / 2015 / 82 min

Il film racconta la storia del Cile partendo da 10.000 anni fa, quando queste terre inospitali (soprattutto la Patagonia occidentale) vennero popolate dai primi gruppi di uomini, ma anche da molto prima, addirittura dalla cometa che diede probabilmente inizio alla vita sulla Terra attraverso l’acqua che cosparse sul suolo inanimato.

Tutto nasce dall’acqua, e anche noi, come ogni cosa che vive, siamo in gran parte fatti d'acqua. L'acqua è l'intermediario tra astri e creature, assorbe l'energia dei primi per trasmetterla a ogni angolo della Terra. Lo sapevano bene le comunità indigene che per prime sposarono il ritmo di questi territori sudamericani: i Selknams, i Chono, gli Yàmana, gli Alacalufe e gli Ona, popolazioni che si muovevano in canoa e si nutrivano di quello che l'Oceano offriva, affidando così la loro vita all'acqua. Con la graduale estinzione di queste comunità, perpetrata in gran parte dai coloni per usurpare le loro terre – spesso e volentieri con efferata crudeltà –, anche quest'armonia con il cosmo di cui l'acqua era la chiave venne piano piano svanendo. L'oceano oggi non è più elemento identitario per eccellenza dei cileni. Il riflesso di questa perdita è rappresentato storicamente dapprima, appunto, dall'arrivo dei coloni nell’Ottocento (allevatori, militari, missionari...) e poi – dopo un breve periodo in cui il governo di Salvador Allende cercò di restituire le terre agli indigeni – con la dittatura di Pinochet appoggiata dalla CIA che decimò completamente i nativi (oggi ne sono rimasti solo venti discendenti diretti, alcuni dei quali offrono la loro testimonianza a Guzmán). Ma la dittatura inflisse anche altre gravi ferite al Paese imprigionando ed eliminando tutti i dissidenti del nuovo governo. Molti sono stati uccisi, e tra le 1200 e le 1400 persone gettate dagli elicotteri per farle sparire nell'Oceano, legandole col fil di ferro a un pezzo di binario di trenta chili e coprendole con sacchi di patate. Se è vero che l’acqua ha memoria, di sicuro non potrà mai dimenticarsi di questi eccidi e genocidi che macchiano la coscienza dell'intera umanità.

Questa iniziativa si inserisce nel progetto Lungo le vie dell’acqua, Progetto ACQUA – Codice AID 012618/01/7, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

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Ultima modifica: Giovedì, 11 Luglio 2024