Monumento Fabio Filzi e Damiano Chiesa

Il monumento ai martiri irredentisti roveretani Fabio Filzi e Damiano Chiesa fu realizzato dallo scultore trentino Alcide Ticò

Immagine: Monumento Fabio Filzi e Damiano Chiesa
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Descrizione

Damiano Chiesa era di Rovereto. Allo scoppiar della Grande Guerra si trovava a Torino, dove studiava ingegneria. Si arruolò volontario nel sesto reggimento artiglieria il 28 maggio 1915 e in seguito si aggregò a un reparto addetto alla costruzione di una strada di guerra in Vallarsa. Il 6 gennaio 1916 fu nominato sottotenente mentre il padre veniva internato a Katzenau. A maggio dello stesso anno, quando venne sferrata la celeberrima offensiva austriaca Strafexpedition, Damiano Chiesa si trovava in Vallagarina, a Costa Violina. Invitato ad allontanarsi dalla prima linea non volle abbandonare il suo posto e combattè fino all’ultimo. Riconosciuto e denunciato da un orologiaio roveretano fu però fatto prigioniero a Castel Dante il 18 maggio del 1916.

Venne così condotto al castello del Buonconsiglio di Trento davanti al tribunale militare dell’undicesima Armata, dove confessò con fierezza la sua fede italiana. Fu perciò immediatamente condannato a morte per impiccagione. Tuttavia la sua giovane età - 23 anni - fece sì che la richiesta di Damiano Chiesa di aver commutata la pena in fucilazione fosse accettata. La sentenza fu eseguita il 19 maggio nella fossa del Castello del Buonconsiglio.

Fabio Filzi era un giovane avvocato di Rovereto, nato a Pisino, in Istria. Entusiasta irredentista, disertò l'esercito austro-ungarico per combattere, come volontario, per l'Italia. Il 10 luglio il Battaglione Vicenza e una Compagnia di marcia comandata dal tenente Cesare Battisti, di cui il sottotenente Filzi era subalterno, ricevettero l'ordine di occupare il Monte Corno sulla destra del Leno, in Vallarsa.

Tuttavia la missione non andò a buon fine e Filzi fu fatto prigioniero assieme a Cesare Battisti il 10 luglio 1916 per poi essere condotto a Trento, processato e condannato a morte per alto tradimento. La sentenza fu eseguita tramite impiccagione alle 19.30 del 12 luglio 1916 nella fossa del Castello del Buon Consiglio.

Monumento

Dove