Valduga "E' il luogo dove la Roveretanità mostra ciò che è stata e continua ad essere"

E' stato restituito alla fruizione pubblica uno dei palazzi storici cittadini, il Palazzo Sichardt (anche detto Scopoli Jacob), sede del Museo Civico di Rovereto fino al 1995, e che riapre al pubblico come “Museo della Città”, seconda sede espositiva della Fondazione Museo Civico di Rovereto, che si aggiunge a Palazzo Parolari.
“Un momento molto atteso, che riconsegna alla città non solo uno splendido palazzo storico, ma anche parte delle ricche collezioni d’arte, archeologia e storia naturale del Museo che, fino a oggi, non erano esposte al pubblico e valorizzate” afferma Giovanni Laezza, presidente della Fondazione Museo Civico, “e che permettono di recuperare una parte preziosa della nostra memoria collettiva. Inoltre, qui la città si presenterà ai visitatori - che siano roveretani o anche turisti di passaggio - con un museo accogliente, con spazi da frequentare, innovativi, che strizzano l’occhio anche a un pubblico giovane, e che rimarranno aperti a libera fruizione per tutta l’estate”
Intervenendo alla presentazione riservata alla stampa del nuovo Museo della Città, il Sindaco Francesco Valduga ha posto in luce il ruolo del palazzo nei secoli.
“Il Museo della Città è il luogo in cui la Roveretanità può mostrare tutto quello che è stata e continua ad essere. Contribuisce ad arricchire il distretto museale cittadino che con il Mart, Casa Rosmini, Museo Civico, Casa Depero e Museo della Guerra ha già una significativa e preziosa dotazione infrastrutturale. Quando avremo spostato la sede del Museo della Guerra nei pressi del Ponte Forbato e nei locali della ex-Caserma della Guardia di Finanza attualmente interessata da lavori di restauro, questo nuovo asse museale della città potrà proseguire verso Palazzo Betta Grillo e la ex-Filanda Bettini e cioè dentro quel disegno culturale che ripercorre l’antica via di attraversamento di Rovereto e consente alla città non solo di recuperare e rigenerare il proprio patrimonio immobiliare ma anche di fornire al turismo nuovi percorsi e nuovi poli di attrazione. E’ quindi un giorno di festa: nasce un nuovo museo e procede il cammino a suo tempo individuato verso il distretto dei musei con la valorizzazione del nostro patrimonio culturale”.
Il progetto relativo ai lavori di restauro di Palazzo Sichardt, come quadreria comunale, fu approvato dalla Giunta Comunale, con deliberazione n. 48 del 16 marzo 2009.
Nel novembre 2009 veniva affidato l’appalto dei servizi tecnici di progettazione esecutiva, direzione lavori, contabilità e assistenza, coordinamento della sicurezza al raggruppamento temporaneo di professionisti.
Nel marzo 2010 la Giunta comunale deliberava sul progetto esecutivo per una spesa complessiva di euro 5.250.622,00.
La nuova Amministrazione, nel frattempo insediatasi, nell’ottobre 2010 mutava la destinazione d’uso destinandolo a sede degli uffici comunali con una seconda variante progettuale con cambio di destinazione d'uso da pinacoteca ad uffici comunali approvata, con progetto esecutivo il 25/10/2011.
I lavori partivano il 13 marzo 2014 e venivano affidati ad una associazione temporanea d'impresa tra la ditta Ediltione spa e Nerobutto
Con l’avanzamento dei lavori venivano alla luce dettagli di pregio e nel novembre 2015 l’Amministrazione nel frattempo insediatasi aggiornava il quadro economico e ipotizzava un più dignitoso recupero funzionale di palazzo Sichardt, in ragione anche dell’importante ruolo storico svolto nella storia cittadina riproponendolo a destinazione museale, considerato anche che solo parte dei servizi ospitati attualmente nell’edificio Ex Cartiera avrebbero potuto trovare sede.
Palazzo Sichardt tornava quindi nel più ampio disegno di recupero del tessuto storico cittadino in considerazione anche dell’opportunità di assecondare dinamiche storico-culturali e turistiche in un brano di città interessato da altri poli attrattivi: Museo della Guerra e Casa Depero- Veniva duindi deciso di riconvertire l’immobile non solo a sede della quadreria comunale ma anche di spazi accessori quali laboratori ed uffici per la Fondazione Museo Civico senza che questo comportasse rifacimenti delle opere eseguite.
Le considerazioni della Giunta Comunale a supporto della nuova destinazione d'uso per quanto attiene palazzo Sichardt-Jacob sono state le seguenti:
- il potenziamento dell’offerta culturale cittadina e l’aumento dell’animazione economica del centro storico, creando un circuito virtuoso che rafforza la vocazione della città per l'arte. Un percorso, che partendo dal Mart si snoda per le vie del centro storico, porta a Casa Depero, al Museo della Guerra e trova in Palazzo Sichart, la degna sede delle opere e degli artisti della quadreria roveretana, restituendola così alla pubblica fruizione e valorizzando una proposta di gestione integrata del patrimonio culturale conservato nei musei cittadini;
- la possibilità di offrire spazi per la ricerca e la formazione professionale, nonché per la valorizzazione delle idee e delle opere di giovani artisti e scienziati nella convinzione che “la genialità è giovane.” Uno spazio semplice e piccolo, ma che può creare forte animazione economica anche per le ampie possibilità di apertura sia serale che nei giorni festivi;
- la possibilità di dedicare il piano terra e il primo piano di Palazzo Alberti ad esclusiva funzione di rappresentanza e di cerniera tra le istituzioni cittadine, favorendo la realizzazione di mostre temporanee che promuovano la contaminazione dei saperi e l’intreccio sui temi: Arte, Storia e Scienza che costituiscono il denominatore comune delle istituzioni culturali della città.
Nella fase di elaborazione della variante per cambio d’uso, è maturata anche l’esigenza di incorporare nel contratto anche la progettazione della totalità delle aree esterne, di stretta pertinenza del palazzo che erano rimaste escluse dall’appalto. Stante la valenza pubblica del palazzo in forte relazione e stretta sinergia con la città e la rete museale esistente, è stata quindi immaginata una biglietteria del museo concepita come “foyer all’aperto” con una riqualificazione degli altri spazi già abitati da “elementi espositivi” (sculture, frammenti, ecc.).
Il collaudo statico e quello definitivo sono stati eseguiti nel settembre 2017 e nell’ottobre 2018.
Il progetto museale e l'allestimento è stato curato dalla dr.ssa Francesca Bacci (in allegato la nota curatoriale). Taglio del nastro ufficiale sabato 29 giugno ore 11, nella giornata dell'open day dedicata ai roveretani. Il museo sarà visitabile gratuitamente fino a settembre.
Ufficio Stampa
28.6.2019