Il Comune acquista un'altra particella dell'ex-filanda Bettini

Il sindaco Valduga: "Sarà riqualificata secondo criteri strettamente filologici per mantenere il più possibile intatta la memoria della primitiva destinazione"

Nella relazione previsionale e programmatica del bilancio di previsione 2016 e del bilancio triennale 2016 – 2018 (approvato dal Consiglio il 19 gennaio 2016), è previsto l'acquisto da parte del Comune di Rovereto del compendio immobiliare “filanda ex-Bettini” per ragioni di interesse pubblico. L'assunzione del provvedimento è stato assunto dalla Giunta nella sua ultima seduta che ha deliberato nel merito e confermato la volontà di attivare un progetto che assuma valenza di sviluppo culturale-museale, turistico ed economico anche mediante la ricerca di finanziamenti pubblici a livello locale ed europeo nonché mediante l'attivazione di partnership con altri soggetti pubblici e/o privati.

Allo scopo necessitava però acquisire una importante particella che arriva ora alla sua definizione. L'operazione immobiliare di acquisto è infatti strettamente funzionale alla parte già di proprietà comunale, al fine di poter procedere alla riqualificazione di un compendio naturalmente vocato a sede museale le cui potenzialità si intende sviluppare anche con funzioni turistico-economiche.

Con una spesa di € 234.718,20 il Comune acquisterà quindi dai proprietari (famiglia Zancanella Franco) il bene. Il compendio ha elevata valenza storico-architettonico. Si colloca organicamente nella visione strategica dell'Amministrazione comunale di rinascita della “via della seta”, già declinata in diverse azioni e opere (quali la riqualificazione dell'ambito urbano di Santa Maria a Rovereto), per creare il distretto dell’arte e dell’artigianato e un polo museale dedicato. Una “via della seta” e allo stesso tempo un itinerario storico, artistico e culturale che, passando per Santa Maria, raggiunge il Castello con il museo della Guerra e piazza Podestà con casa Depero e la nuova quadreria a palazzo Jacob e che prosegue per via della Terra, piazza Rosmini, fino a corso Bettini con Palazzo Alberti Poja e il Mart.

Il prestigio e la valenza storico-culturale e architettonica della “filanda ex-Bettini” è talmente riconosciuta che ci si limita a citare in sintesi solo alcuni elementi conoscitivi.

La “filanda ex-Bettini” era la più grande filanda della monarchia austriaca e come tale rappresenta la struttura storicamente più importante del Trentino nell’ambito della sericoltura a Rovereto e nella Vallagarina. Costruita nel 1816 da Giuseppe Bettini, era inizialmente dotata di 100 caldaiole, che nel 1850 aumentarono a 240, a testimonianza del notevole sviluppo dell’industria serica introdotta in Val Lagarina nel corso del Cinquecento.

L’opificio era considerato uno dei più importanti di Europa, tanto da meritarsi la visita nel 1855 dell’arciduca Carlo Ludovico d’Asburgo, fratello dell’imperatore Francesco Giuseppe.

Nella filanda di Domenico Bettini venne utilizzata per la prima volta la macchina a vapore come forza motrice per il movimento delle aspi, sistema successivamente adottato dalle altre filande in provincia.

Verso la fine dell’800, la crisi dell’attività serica ne determinò la chiusura. Da allora i singoli edifici che compongono il compendio furono oggetto di diversi trasferimenti di proprietà e furono destinati e trasformati in attività artigianali e di abitazione civile.

“Riqualificarla è un progetto strategico dell’Amministrazione comunale per riscoprire e valorizzare, dal punto di vista artistico ma anche economico e turistico diversi tesori nascosti della città, di cui uno è sicuramente rappresentato dalla “filanda ex-Bettini” afferma il Sindaco Francesco Valduga.

“Sarà riqualificata secondo criteri strettamente filologici per mantenere il più possibile intatta la memoria della primitiva destinazione, tenendo presenti le molteplici ipotesi sulla sua destinazione d'uso”.

Con il provvedimento - che arriva dopo lunghe trattative tra il Comune e il proprietario e una complessa valutazione tecnico-estimativa - si dispone anche di demanializzare l'area, parte di un compendio immobiliare che ha già natura di bene demaniale (il Comune di Rovereto infatti era già proprietario della gran parte di tale compendio immobiliare, ed in particolare delle p.m. 1, p.m. 2 e p.m. 3 della p.ed. 225/2 C.C. Lizzana e delle p.m. 1 e p.m. 2 della p.ed. 225/8 tutte in c.c. Lizzana; risale all'anno 2010 l'acquisto dell'ultima particella). L'acquisizione consentirà al Comune di poter programmare liberamente la riqualificazione.

Ufficio Stampa & Comunicazione
7.10.2016

Venerdì, 07 Ottobre 2016

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