Dinosauri in carne e ossa: riapre a Rovereto la mostra dedicata alla Preistoria

Un percorso tra statue a grandezza naturale per scoprire i più antichi abitanti di questa terra

In uno scenario suggestivo, nel giardino ex asilo della Manifattura di Rovereto, i dinosauri hanno ripreso vita. Nella mostra realizzata dall’Associazione Paleontologica e Paleoartistica Italiana, Geomodel e dal Comune di Rovereto in collaborazione con Fondazione Museo civico, MUSE di Trento e APT Rovereto e Vallagarina, i visitatori potranno trovarsi faccia a faccia con una trentina di dinosauri e altre specie che hanno abitato il pianeta e hanno lasciato tracce visibili ancora oggi proprio ai Lavini di Marco.

Un percorso, curato dal paleontologo Simone Maganucco, che ripropone modelli a grandezza naturale, frutto di una precisa ricerca, che riproducono quello che si pensa sia l’aspetto più autentico di questi animali, anche attraverso le tracce cromatiche che è stato possibile rinvenire su alcuni fossili e attraverso lo studio dell’ambiente in cui vivevano.

La mostra, che già lo scorso anno, in un periodo ridotto a causa dell’emergenza sanitaria, ha richiamato più di 9000 visitatori paganti, quest’anno si arricchisce con nuovi modelli e un’area dedicata alla storia dell’uomo, con il racconto dei primi ominidi dei quali è stato possibile ricostruire anche la storia personale proprio da ciò che è rimasto di loro: dal nostro antenato ucciso dalla tigre dai denti a sciabola, al neanderthal morto per una infezione. Dettagli che ci riportano ad una sfera personale più intima e che ci parlano di un passato vivo e a volte drammatico. Per realizzare i modelli, sono intervenuti paleontologi, artigiani e artisti che hanno reso il più federe possibile il risultato.

Un dialogo tra il passato più remoto e quello più recente, dove la struttura dismessa dell’asilo diventa teatro per una rappresentazione scenica d’effetto, con un grande murales che mette in connessione i due mondi e si proietta sul futuro della città: “Questa mostra – ha detto l’assessora Micol Cossali – rappresenta una occasione di valorizzazione di un luogo importante della storia della città e un ulteriore accrescimento culturale per i visitatori che anche da qui possono vedere il sito delle impronte dei dinosauri che hanno reso celebri le pendici del Monte Zugna in tutto il mondo. Questa mostra ha creato una rete importante con i Musei e le Fondazioni del territorio ed è un richiamo per le famiglie e le scuole”. L’Assessora ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per renderla possibile e i dipendenti del Comune che si sono adoperati per il coordinamento, in particolare la dirigente, Simonetta Festa e Tiziana Pezzato.

Anna Giamborino, Presidente Associazione Paleontologica A.P.P.I. ha richiamato il tema delle scuole e quanto verrà fatto con le scuole: “Abbiamo previsto una collaborazione con le scuole – ha spiegato – sia per questa fase finale dell’anno scolastico, sia per la ripresa in autunno. Quello che questa mostra vuole proporre è soprattutto una interazione con il pubblico, che ha modo di vedere e muoversi in questi spazi”. E proprio sull’importanza degli aspetti educativi ha posto l’accento anche Giovanni Laezza, Presidente della Fondazione Museo Civico: “Abbiamo messo a disposizione degli organizzatori l’area didattica della Fondazione. La scientificità di questa mostra è fondamentale e garantita anche dalla rete messa in campo nella realizzazione”. Marco Avanzini, geologo e paleontologo del MUSE di Trento, ha sottolineato l’importanza del collegamento tra questa mostra e il colatoio roccioso dei Lavini, che rappresenta un area unica e della quale è possibile vedere anche una ricostruzione tridimensionale con i modelli dei dinosauri all’interno dell’area espostiva nell’ex Asilo: “Abbiamo voluto realizzare anche un catalogo che aiuterà i più curiosi a entrare in contatto con questo mondo – ha spiegato Avanzini – I temi della mostra saranno così ripresi e approfonditi e da qui si potrà capire cosa si può vedere sul sito dei Lavini”.

“E’ un sito di importanza internazionale” - ha ricordato l’Assessore Andrea Miniucchi – e stiamo lavorando per rendere l’area dei Lavini sempre più attrattiva, rendendo percorribile un sito che non ha solo una importanza scientifica, paleontologica e storica, ma anche di grande pregio per il tema del paesaggio”. Sull’importanza della mostra e dei collegamenti che si vengono a creare, è intervenuto anche Gianpiero Lui, nella doppia veste di rappresentante di APT e Confcommercio: “Si tratta di una mostra che ha un forte richiamo turistico e che rappresenta una delle possibilità più fruibili in questo momento di pandemia. Grazie al lavoro di collegamento tra i vari enti sul territorio, assumerà una importanza strategica nel corso dell’estate. Abbiamo intenzione di coinvolgere anche gli operatori economici della città, affinché la possano conoscere e farsene promotori e stiamo realizzando anche un menù degustazione a tema con alcuni ristoratori”.

Infine Stefania Costa, di Impact Hub, ha voluto ricordare la connessione con LABA, Libera Accademia Belle Arti di Rovereto, che ha collaborato al progetto, attraverso il coinvolgimento degli studenti del corso di graphic design, che hanno elaborato le orme che in tutta la città faranno da richiamo all’evento e la connessione con il Festival del mondo dell’illustrazione, del racconto per immagini e del fumetto, “Nuvolette”, che a partire dalla prossima settimana si terrà nelle vie di Rovereto: “I disegnatori e gli illustratori sono stati entusiasti del tema e il risultato sarà certamente di grande impatto visivo”.

La mostra, da oggi aperta, rimarrà visitabile fino al 26 settembre.

Giovedì, 06 Maggio 2021

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