Incontro con il fotografo Davidson Agostini in occasione della chiusura della mostra "Racconti di luce (Vite Travagliate)"

Stereotipi e volti di varie etnie sono in mezzo noi, portando le proprie storie e percorsi, paesaggi di un antico passato, riflette il nostro presente, facendoci immergere sul tema del confine, della paura del nuovo, del diverso; mettendoci cosi difronte noi stessi.

...Ho vissuto i primi dieci anni della mia vita serrato in un corpo di fanciullo, cresciuto in strada, non potei vivere come un bambino, mi era vietato dalla vita rimanere inerme di fronte alle felicità e, nel mentre scrivo queste parole, rivolte ad un mondo vecchio e sconosciuto, sorgono dall'abisso dell'anima, ricordi la dove come unici, compagni, ebbi vita e morte, solitudine e fame: come una madre premurosa, il tempo, echeggiava ai pressi del mio piccolo corpo, nutrendomi d'una inconsapevole speranza, illuminando ciò che amavo senza mai toccarne l'ombra... D.A. 

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