DAL LAWN TENNIS ALLA PALLACORDA AL TENNIS GLI INIZI DEL TENNIS A ROVERETO


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Presentazione del libro: DAL LAWN TENNIS ALLA PALLACORDA AL TENNIS GLI INIZI DEL TENNIS A ROVERETO

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Presentazione del libro: DAL LAWN TENNIS ALLA PALLACORDA AL TENNIS GLI INIZI DEL TENNIS A ROVERETO

Quando e dove LUNEDÌ 18 DICEMBRE 2023 - ORE 17.30, Biblioteca civica “G. Tartarotti” - Sala multimediale

COSA: Presentazione del libro: DAL LAWN TENNIS ALLA PALLACORDA AL TENNIS GLI INIZI DEL TENNIS A ROVERETO
DOVE: Presso la Biblioteca civica “G. Tartarotti”  - Sala multimediale.
COME: Partecipazione libera e gratuita.
QUANDO: LUNEDÌ 18 DICEMBRE 2023 - ORE 17.30

Saranno presenti gli autori Mauro Galvagni e Roberto Setti

Si conclude con questa pubblicazione il lavoro di ricerca sul gioco del tennis a Rovereto, a partire dalla fine dell’ottocento fino agli anni quaranta del secolo scorso.

Ogni anno, la nostra rivista, ha presentato alcuni aspetti dell’attività tennistica roveretana: dagli inizi nelle scuole superiori di fine ottocento, alla nascita della sezione tennistica dell’U.S.Rovereto nei primi anni dopo la grande guerra; dalla costruzione dei campi di via Tommaseo alla costituzione del Tennis Club negli anni ’30; dalla figura di Giulio Supith, riconosciuto e apprezzato maestro ai giocatori più significativi usciti dalla sua scuola. Tra questi un posto di rilievo lo dedichiamo a Mario Comperini, giocatore di buon livello negli anni ’30 e ‘40, nostro primo direttore sportivo, amico carissimo al quale abbiamo dedicato una mostra in occasione del centenario della sua nascita.

Alcuni interventi che in questo lavoro trovano spazio sono nuovi e originali, altri hanno già visto la luce negli anni precedenti. Li presentiamo però con alcune aggiunte e modifiche frutto di ulteriori studi e approfondimenti.

Antonio Zandonati approfondisce l’attività tennistica degli anni ‘20 organizzata dall’Unione Sportiva Rovereto, la costituzione del Circolo Tennis a cura di Angiolino Pinalli e Giulio Supith e l’allestimento dei campi di via Tommaseo grazie all’intervento del Gruppo Universitario Fascista.

Luca Avancini analizza invece l’esperienza agonistica di Mario Comperini, dai suoi inizi con il maestro Supith ai suoi brillanti risultati a livello nazionale con i più blasonati tennisti d’Italia.

Gli interventi sono accompagnati da un ricco apparato di fotografie che danno conto dei numerosi atleti e dirigenti coinvolti nonché degli spazi via via utilizzati. Alcune di queste immagini sono già state pubblicate nei lavori precedenti. A queste si aggiungono però alcune nuove acquisizioni, in particolare dei vecchi campi di via Tommaseo, per alcuni anni il luogo privilegiato per la pratica tennistica. Inoltre la mostra organizzata alcuni anni fa nelle sale della biblioteca Tartarotti di Rovereto, della quale presentiamo alcune immagini, ci permette di presentare la documentazione relativa alle prime racchette in legno di fine ottocento e le più significative racchette degli anni trenta e quaranta del secolo scorso.

La pratica del tennis fin dai suoi esordi si inserisce in una realtà cittadina attenta non solo alle discipline sportive tradizionali ma anche alle nuove proposte che giungono da tante parti dell’Europa, che attraggono la curiosità dei giovani e che sostituiscono i noiosi esercizi d’ordine in palestra. Tra queste il tennis o come allora si chiamava, il lawn-tennis, occupa assieme al foot-ball uno spazio significativo.

Per questo abbiamo ritenuto importante, nel capitolo introduttivo, analizzare il contesto sportivo di una cittadina di frontiera, 10000 abitanti, che negli anni di fine ‘800 vede la nascita di numerose società sportive, di ginnastica, tiro a segno, velocipedismo, pallone a bracciale, scherma e di qualificati impianti sportivi, vasca da nuoto, velodromo, poligono, palestra che hanno anche una forte dimensione sociale e politica.

Una città quindi attenta ai bisogni dei suoi concittadini, delle loro condizioni igieniche, di una sana e equilibrata crescita civica e fisica.

Mauro Galvagni e Roberto Setti

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