Inaugurata la panchina rossa , frutto di un percorso che ha coinvolto tutte le ragazze e i ragazzi della Classe III C della Scuola Media Damiano Chiesa di Rovereto

Nel giorno dedicato alla Donna arriva un messaggio importante da parte delle ragazze e dai ragazzi della scuola secondaria di I grado, “Damiano Chiesa” di Rovereto: “Basta violenza sulle donne”. Un messaggio che ha trovato forma in un progetto che ha coinvolto tutti gli alunni della classe III C: una panchina - la prima di sei – dipinta di rosso, sulla quale è inciso il messaggio in diverse lingue, le stesse parlate dalle ragazze e dai ragazzi della classe, insieme a un disegno scelto tra quelli proposti da loro stessi.
La panchina rossa, sulla quale è dipinta la scritta: “Noi donne non siamo oggetti”, simboleggia il posto riservato per sempre a una donna che avrebbe potuto e dovuto occuparlo e commemora le vittime di femminicidio – già dodici, come hanno ricordato durante la presentazione, nelle prime otto settimane dell’anno.
All’inaugurazione di quella che è divenuta una vera opera d’arte, le assessore Robol e Cossali: “La cultura del rispetto parte dalla scuola – ha ricordato l’assessora Giulia Robol – e passa dall’uso del linguaggio. Anche se a volte si usano parole che per mancanza di abitudine suonano difficili in italiano, come architetta o direttora, nella scelta della declinazione al femminile si configura già la possibilità di una vera parità di genere, dove si riconosce eguale diritto per una donna di fare quella professione che viene normalmente declinata al maschile”
Sull’importanza della Giornata internazionale della Donna ha posto l’accento l’assessora Micol Cossali: “Si tratta di un momento, come il 27 gennaio o il 10 febbraio, che invita a riflettere, che ci mette di fronte ad un tema sul quale occorre fermarsi e ragionare insieme e quanto fatto da queste ragazze e ragazzi, insieme agli insegnanti, rappresenta una vera educazione alla cittadinanza”.
La presentazione, organizzata con il coordinamento della professoressa Giovanna Ieronimo e alla quale ha partecipato la dirigete Tiziana Chemotti, ha visto le studentesse e gli studenti ricordare le motivazioni profonde della Giornata Internazionale della Donna e il messaggio lanciato in tutte le lingue parlate nella classe stessa: italiano, inglese, tedesco, urdu, arabo, russo, albanese, spagnolo, a testimoniare la realtà multiculturale dei giovani di oggi, ma anche l’internazionalità di un messaggio che non ha e non deve avere confini.