Sostegno al lavoro e inclusione dei soggetti che il mercato del lavoro ha espulso

Aggiornato a Martedì, 03 Gennaio 2017
Comunicato stampa di Martedì, 03 Gennaio 2017

La regolamentazione della disciplina della materia dei lavori socialmente utili con l’utilizzo diretto in attività socialmente utili (LSU) dei lavoratori cassaintegrati o in mobilità o titolari di altro trattamento speciale di disoccupazione, è normata a livello nazionale normativa nazionale dal D.L. 468 dicembre 1997 di “Revisione della disciplina sui lavori socialmente utili a cui si sono uniformati siala Commissione Provinciale per l’Impiego sia la giunta provinciale che ha emenato – dal canto suo - specifiche direttive in materia approvando anche nuovi “Criteri e modalità per la realizzazione di progetti di lavori socialmente utili, nonché per la selezione dei lavoratori”.

Il D.U.P. Documento Unico di Programmazione 2017-2019, adotatto con la delibera n. 205 del 20 dicembre 2016 (e in discussione entro gennaio in Consiglio Comunale) prevede alla Linea Programmatica 3, uno speciale obiettivo operativo: ovvero la promozione dell’inclusione lavorativa di soggetti deboli o svantaggiati a supporto dell’attività comunale, attraverso lavoratori in mobilità o in cassa integrazione.

La valenza sia organizzativa che economico-sociale della possibilità offerta dalle norme in vigore richiede la definizione di linee-guida a cui sta già lavorando il Servizio Organizzazione e risorse umane d’intesa con il Servizio Politiche sociali e con il Servizio Sviluppo economico e statistica.
Il direttore generale Mauro Amadori definirà nelle prossime settimane con la dirigente del Servizio Svilippo Economico e Stastistica dr.sa Marisa Prezzi e con la dirigente dei Servizi sociali Federica Sartori lo specifico ambito di attuazione con particolare attenzione a quella fetta di disoccupati provvisti di formazione specifica e le cui competenze non vanno disperse.

Ufficio Stampa & Comunicazione
3.1.2017

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