Si è conclusa la riunione annuale del Club di Strasburgo
Aggiornato a Mercoledì, 21 Novembre 2018
Comunicato stampa di
Mercoledì, 21 Novembre 2018

L’assessore Mauro Previdi e il Reggente della Campana Alberto Robol hanno partecipato in questi giorni ai lavori del Club di Strasburgo.
È tempo di passare dalla teoria alla pratica nelle azioni di solidarietà e di pace: è questo il messaggio emerso a Strasburgo dove oggi si è conclusa la riunione annuale del Club di Strasburgo al quale aderisce la Fondazione Opera Campana dei Caduti insieme al Comune di Rovereto. Per le due realtà cittadine erano presenti nella città capitale d’Europa il Reggente della Fondazione, Alberto Robol, e l’Assessore comunale Mauro Previdi. Il Club di Strasburgo è una rete di città europee che cooperano scambiandosi concrete esperienze su temi legati alla vita urbana, politiche sociali, cultura, diritti alla cittadinanza, mobilità e politiche ambientali.
Difendere e promuovere i valori dell’Europa attraverso una vera solidarietà europea è quanto hanno chiesto i giovani delle città aderenti al Club di Strasburgo al termine dei lavori diffondendo un loro documento nel quale chiedono di passare dalle parole ai fatti.
“La Fondazione Opera Campana dei Caduti - ha esordito Alberto Robol -dedica la massima attenzione allEuropa segnandone lo sviluppo e condizionandone le varie tappe. Come oggetto-estetico sonoro di un piccolo centro urbano dell’Italia del Nord è riuscita a crearsi uno spazio nella coscienza europea difficilmente occupabile da altre forze e a darsi una fisionomia ben precisa nell’insieme dei momenti vitali e progressivi del nostro continente”. Il Reggente - anticipando l’appello dei ragazzi - ha invitato l’assemblea ad agire concretamente, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni, se si vuole che l’Europa abbia un futuro basato su elementi solidi di coinvolgimento della popolazione. Oggi tra le Istituzioni europee e la gente c’è ancora troppa distanza e ciò è dimostrato dal generale disinteresse che molto spesso si trasforma in una vera e propria avversità.
“Se chiedo ad un amico - ha affermato un giovane studente bergamasco presente ai lavori del Club - cos’è per lui l’Europa non è in grado di rispondermi. E così gli adulti e le persone anziane. Bisogna fare in modo che l’Europa sia una presenza per i cittadini concreta e positiva”. Conclusioni alle quali sono giunti anche due studenti del Liceo Rosmini di Rovereto, Hendri Qamo e Raffaella Sessa, che accompagnati dal professore Alessandro Solito, hanno preso parte ai lavori grazie ad un progetto promosso dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti.
“Occorre quindi una cittadinanza attiva - ha affermato ancora Alberto Robol - che sia l’anima vitale di questa nuova Europa dove la migrazione delle culture e dei popoli è ormai l’elemento guida dello sviluppo a conferma di una storia che non smentisce se stessa ma anzi la perfeziona. Chi legge la storia e vuole capirla sa che la contaminazione delle civiltà è il divenire stesso da sempre del processo storico. La Campana dei Caduti per la Pace vuole essere in questo senso la sveglia della coscienza europea e mondiale.
Un pensiero condiviso anche dall’assessore del Comune di Rovereto, Mauro Previdi. “La città di Rovereto si è sempre connotata nel corso della sua storia per una particolare apertura culturale, economica e di relazioni a livello internazionale, coltivando in modo forte l’appartenenza all’Europa e alle sue istituzioni, sia affermandola nei principi ispiratori che stanno alla base della sua organizzazione, delle sue strutture territoriali, dei propri documenti di programmazione strategica e finanziaria annuale pluriennale, sia nella realtà pratica della concretezza del fare. Lo dimostra anche l’essere città della pace e della Campana dei Caduti che suona ogni sera in ricordo dei morti di tutte le guerre del mondo e lo certifica con le proprie attività quotidiane con progetti che mirano specificatamente a coltivare tra i cittadini e soprattutto tre giovani di identità europea, senza contare che moltissimi giovani di Rovereto hanno partecipato e stanno partecipando ai programmi Erasmus grazie alle relazioni che le loro università hanno con le altre università di tutta Europa. Oggi possiamo dire - ha affermato ancora Mauro Previdi - che il senso di appartenenza europeo è un valore riconosciuto tre roveretani, ma occorre sempre coltivare e aggiornare la cultura europea, promuovendone il significato di cultura della collaborazione, della pace e della solidarietà con un’azione continua e perseverante da parte primo luogo dell’istituzioni pubbliche.
21.11.2018
(foto e testo
Campana dei Caduti)