Rosmini Day: Bruno Haas discute della "Bellezza"
Aggiornato a Lunedì, 04 Aprile 2016
Comunicato stampa di
Lunedì, 04 Aprile 2016
In un mondo in cui la bellezza, appare sempre più vilipesa, maltrattata e offesa dall’imperante dominio della bruttezza e della turpitudine, sembra quanto mai opportuno chiedersi ancora se e come si possa dare, di essa, una qualche definizione.
Non a caso, del resto, «godere», traduzione veracemente autentica del latino frui, «fruire», è stata, come si tramanda, l’ultima parola (insieme con «tacere» e «adorare») pronunciata da Antonio Rosmini sul letto di morte.
Antonio Rosmini fu allevato fin da bambino al culto della bellezza, soprattutto per merito dello zio Ambrogio, pittore e architetto di rilevo del Settecento roveretano. In Rovereto e in Casa Rosmini si conservano testimonianze egregie della attività artistica di Ambrogio Rosmini. Egli dunque introdusse il giovane nipote alla conoscenza della storia dell’arte e ne educò il gusto estetico. Antonio Rosmini inoltre fu inizialmente influenzato dai dialoghi platonici dedicati alla bellezza e all’amore, coniugando anch’egli, in alcune sue prime prove giovanili, queste due dimensioni. La frequentazione, poi, dell’abate Antonio Cesari, voce tra le più alte del classicismo letterario italiano del tempo, ne completò la formazione estetica anche nel campo della letteratura italiana.
Riallacciandosi dunque a questi significativi aspetti della sua vicenda umana, il Centro di Studi e Ricerche “Antonio Rosmini” ed il Comune di Rovereto nell'ambito del Rosmini day del prossimo 8 aprile, hanno pensato di mantenere viva l’attenzione per quella che Rosmini chiamò “callologia”, cioè studio della bellezza, invitando il prof. Bruno Haas dell’Università di Dresda (4 aprile 2016 - Sala degli Specchi di Casa Rosmini a Rovereto, ore 17.30) a tenere una Lectio magistralis sul tema: Si può definire la bellezza?
La Lectio è uno dei momenti più significativi della attività del Centro studi “Antonio Rosmini”: con essa si vuole offrire alla Città di Rovereto un’occasione culturale di alto rilievo scientifico, nella memoria del grande filosofo Roveretano e affrontando temi che a lui furono cari e che si rivelano vivi e attuali nel dibattito intellettuale contemporaneo.
Bruno Haas, studioso della filosofia classica tedesca (tra gli altri, di Humboldt, Kant, Hegel, Fichte e Schelling), esperto conoscitore della cultura italiana e della storia della critica d’arte, tratteggerà, nella sua Lectio, alcuni percorsi conoscitivi, tra etica ed estetica, sulla bellezza, con particolare riferimento al dialogo platonico Ippia minore.
Partendo poi dalla nozione hegeliana secondo la quale l’arte ha il compito di rendere manifesta l’idea in forma sensibile per l’intuizione immediata, il prof. Haas guiderà il giorno successivo, martedì 5 aprile, presso l’Aula Piccola della Fondazione Bruno Kessler di Trento, un seminario di alta formazione dedicato all’approfondimento di alcune ipotesi di lettura delle «Lezioni di estetica» di Hegel.
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