Rigenerazione sociale: fare comunità in centro storico
Aggiornato a Venerdì, 30 Novembre 2018
Comunicato stampa di
Giovedì, 29 Novembre 2018

Attivare una comunità abitata soprattutto da anziani e fare (tra le tante rigenerazioni possibili) una...rigenerazione sociale.
Lo si può fare anche bevendo un tè, a cadenza regolare: quale migliore occasione di incontro e di relazione? A Rovereto la cosa "ha funzionato" e oggi ad un anno dalla fortunata esperienza - si è svolta una 'festa' che ha permesso di rendicontare il bel gruppo di residenti che si è coagulato con il progetto VITAINCENTRO e IL TE' DELLE TRE : tutti i giovedì alle ore 15.00 in via della Terra 49- Rovereto i residenti si incontravano con attività promosse a svolte dalle incaricate delle Politiche Sociali del Comune.
L'idea iniziale è stata di puntare sulla riqualificazione dei luoghi fisici e creare spazi relazionali come strategia di sviluppo del benessere dei cittadini.
Un tè ogni settimana bevuto insieme, parlando di più e del meno, ascoltando un po' di musica ha fatto il resto. Il progetto teso a ricostituire relazioni sociali in una parte di città (il centro storico) abitata da molti anziani ha dato frutto. I residenti di via della Terra, Piazza San Marco, via Rialto, via Santa Maria sono stati i protagonisti di un progetto di rigenerazione sociale vero e proprio, partito da alcune evidenze statistiche: sono 4327 i residenti in centro storico, il 10,82% della popolazione di Rovereto, che nel 2017 ha di poco superato i 40.000 abitanti. Di questa porzione anziana l'84% è italiano, il 9,77% è costituito da residenti stranieri non comunitari, mentre il 2,19% è di cittadini stranieri in ambito UE. La maggior parte degli anziani vive nel centro storico: sono 849 gli ultra-sessantacinquenni e 319 di questi completamente soli. Si è puntato quindi a sviluppare un progetto di relazione, di appartenenza e di cittadinanza attraverso l'allestimento di luoghi per lo sviluppo di attività sociali comuni, per opportunità di relazione e per sviluppare cittadinanza. I cittadini intercettati sono stati 49, il 41% vulnerabili, il 2% considerati marginali, il 57% ancora attivi nella società. Il progetto è però cresciuto nel tempo arrivando a coinvolgere fino ad un centinaio dei residenti. Un grande successo, sottolineato oggi nel corso di una festa per il primo anno di attività, dalla presenza del Sindaco Francesco Valduga, del decano don Sergio Nicolli, dal direttore della APSP Vannetti Massimiliano Colombo e da Raffaella Monte a nomedalle operatrici del Servizio Politiche Sociali coinvolto.
La rete di Vita inCentro è composta da Politiche Sociali del Comune- Atas Onlus -Apsp Clementino Vannetti e Cooperativa Punto d'Approdo onlus. Atas e Apsp Vannetti rappresentano una parte importante e consistente del lavoro di sviluppo di reti di Comunità (Atas in particolare) ha la gestione di un'azione intera del progetto, che riguarda l'allestimento di luoghi di quartiere e animazione di comunità.
Ufficio Stampa
29.11.2018