Presentate al Tavolo Concertazione le bozze dei nuovi Regolamenti

Aggiornato a Giovedì, 07 Luglio 2016
Comunicato stampa di Venerdì, 17 Giugno 2016

Il sindaco Francesco Valduga e l'assessore Ivo Chiesa, alla presenza del direttore generale Mauro Amadori e della responsabile delll'Ufficio Commercio Susanna Bonisolli, hanno presentato ieri sera alla categorie economiche riunite nel Tavolo Concertazione le bozze dei due nuovi regolamenti (convivenza civile e beni comuni) che saranno presto oggetto di una consultazione online con i cittadini.

Ricordando che attualmente la città è già disciplinata da norme datate al 1925, il Sindaco ha sottolineato che un aggiornamento era doveroso. Ha quindi specificato che le bozze erano state fornite il 26 maggio ai capigruppo consigliari. Evidenziando che i testi dei due regolamenti sono bozze non definitive oggetto di revisione dopo la condivisione pubblica con il cittadino, il Sindaco ha caldeggiato che le categorie economiche possano esprimersi al riguardo, ricordando che presto i testi saranno all'esame anche delle circoscrizioni e poi ci sarà la fase online vera e propria secondo i principi della democrazia partecipativa.

“Saranno i regolamenti della città con i quali pensiamo che la naturale vivacità di Rovereto, spesso fonte di conflittualità, possa generare rapporti più umani e regole condivise” ha detto Valduga. ”La città è cambiata molto, ci sono anche nuove presenze nel territorio e nuovi modi di vivere che devono incontrarsi sul sentiero del senso civico. Se siamo capaci di darci regole c'è anche più possibilità che siano rispettate. Il senso di appartenenza è decisivo soprattutto nella gestione dei beni comuni: dalle circoscrizioni abbiamo più volte raccolto la sollecitazione che quella è la sede ideale per discutere di beni comuni” ha proseguito.

“Vorremmo che il cittadino adottasse parti di città. Faccio un esempio: se non c'è il senso civico anche il nostro impegno per una città più pulita si vanifica ma solo se una città è più bella, sarà più viva e attrattiva, esprimendo il suo potenziale turistico. Il rilancio della città passa quindi anche dal suo sistema di regole” ha concluso il Sindaco.
La priorità del recupero delle relazioni e la necessità di un patto con la città, che passa per la condivisione è stata più volte richiamata dall'assessore Ivo Chiesa.
Il direttore generale Mauro Amadori ha invece illustrato il metodo di lavoro che è partito dalle linee programmatiche del Sindaco, successivamente confluite nella relazione al bilancio 2016. Ha ricordato le 7 riunioni operative e le oltre 40 ore di lavoro tra incontri collegiali che ciascun regolamento ha richiesto, e le analisi sulle esperienze virtuose condotte da altri comuni, ad esempio Firenze, Bergamo, Bologna, sottolineando che nelle bozze la norma repressiva è secondaria rispetto alla necessità di costruire la pacifica convivenza. “Il vecchio regolamento della convivenza del 1925 constava di 92 articoli e 7 allegati” ha precisato Amadori. “Quello nuovo ne ha 42, suddivisi su 5 titoli e 1 allegato. La fase partecipativa online (dal 28.6. n.d.r.) nasce sulla scorta dell'esperienza che la Pat ha condotto per il piano sulla salute e sulla revisione delle norme urbanistiche. Grazie a Informatica Trentina è stata messa a punto una piattaforma nella quale il cittadino può commentare e riformulare gli articoli.

Susanna Bonisolli ha sottolineato l'importanza della mediazione che i regolamenti vogliono attivare.
“La mediazione è faticosa, ma è una fatica necessaria” ha aggiunto al proposito il Sindaco che ha garantito come la fase attuativa delle nuove norme resterà in capo al Comune, che avrà la possibilità e le forze per vigilare affinchè il rispetto sia reale.

LA TEMPISTICA
La scansione temporale è stata la seguente:

24 maggio presentazione dei testi in giunta

26 maggio consegna ai capigruppo

8 giugno presentazione ai dirigenti

16 giugno presentazionealle categorie economiche

17 giugno presentazione della piattaforma online alla stampa

e continuerà così:

22 giugno presentazione dei testi ai cittadini nel corso della “Finestra per la Città”

28 giugno avvio fase partecipativa online

28 settembre fine fase partecipativa online

previsioni: autunno 2016 stesura documento di sintesi, esiti della partecipazione online e restituzione ai partecipanti e organi politici

(la scheda)

LA PARTECIPAZIONE DEL CITTADINO

Coinvolgere decine, centinaia o migliaia di persone, farle lavorare assieme, farle dialogare, affrontare i conflitti, creare un contesto in cui esse possano esprimersi liberamente e arricchire i propri punti di vista e, eventualmente, trovare un terreno comune non è un'impresa facile. La difficoltà esiste sia che i cittadini coinvolti siano poco abituati a esprimersi in pubblico sia che, al contrario, lo siano troppo. I processi partecipativi hanno bisogno di utilizzare metodologie specifiche per affrontare queste difficoltà e per creare situazioni favorevoli all'espressione dei bisogni e al confronto.

Fino a poco tempo fa, la forma più frequente e più ovvia consisteva nel ricorrere al metodo assembleare ancora la forma più diffusa di partecipazione ma con molte controindicazioni. Presuppone, di regola, il metodo dell'autoselezione. Instaura una separazione troppo netta tra il palco degli oratori e la platea dei partecipanti, tra “noi” e “loro”. Non favorisce la discussione, ma un'interazione prevalentemente rituale. Confina in una posizione di passività la grande maggioranza dei partecipanti che non hanno la capacità o il coraggio di parlare.

Una piattaforma di partecipazione on-line.

Il ricorso alla piattaforma di partecipazione on-line IoPartecipo della Provincia Autonoma di Trento per favorire il momento partecipativo dei cittadini di Rovereto relativamente ai testi sui regolamenti dei beni comuni e convivenza civile, è volta a promuove un inedito spazio di discussione su questioni che hanno un impatto significativo sulla qualità della vita in città.

Se i processi partecipativi devono svolgersi in modo strutturato e secondo metodologie definite, è infatti necessaria la presenza di soggetti capaci di condurre e assistere il processo stesso. La partecipazione, in questi casi, non è più soltanto una questione di volontà o di scelta politica (da parte delle amministrazioni) o di rivendicazione (da parte dei cittadini o delle associazioni), ma è anche un'”arte” che deve essere posseduta, trasmessa e messa in pratica. parti a redigere i testi degli accordi.

Gli effetti sui partecipanti e sulla società civile.

I processi partecipativi non producono solo effetti sulle decisioni pubbliche, ma anche sugli stessi partecipanti e, nel lungo periodo, sull'intera società civile. Da un certo punto di vista questi ultimi effetti sono i più importanti. Ci si può aspettare, infatti, che da un diffuso e sistematico ricorso a pratiche partecipative, possano migliorare le relazioni tra i partecipanti, possa aumentare la fiducia tra di loro e con le istituzioni e accrescere così il capitale sociale a disposizione di quella data comunità.

Gli effetti sulle istituzioni.

Si può facilmente supporre che le esperienze di partecipazione possano avere effetti virtuosi sulle istituzioni pubbliche, nel senso di indurle ad aprirsi all'ascolto e al dialogo, a ridurre la propria autoreferenzialità, a rompere le lenti tecnico-burocratiche attraverso le quali osservano i fenomeni sociali. La promozione e la gestione di tali processi tende a sviluppare la creatività e a stimolare l'apprendimento dei politici e dei funzionari.

Ufficio Stampa & Comunicazione
17.6.2016

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