Le professioni sanitarie in Commissione speciale

Aggiornato a Venerdì, 30 Aprile 2021
Comunicato stampa di Venerdì, 30 Aprile 2021

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Una seduta interamente dedicata a chi ha vissuto e vive la pandemia in prima linea: i rappresentanti degli Ordini dei medici, farmacisti, infermieri, psicologi hanno portato la propria testimonianza.

Una occasione che il Presidente della Commissione, Andrea Zambelli, ha voluto cogliere per ringraziare chi ha lavorato durante la pandemia al servizio dei cittadini.

Tiziana Dallago, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti ha posto l’accento sulle criticità che le Farmacie hanno dovuto affrontare sin dall’inizio di questo perioso: in una prima fase la farmacia si trovava ad essere l’unico punto aperto nelle città chiuse, con pochi dispositivi disponibili e nella seconda ondata la farmacia è stata richiesta di servizi diversi : tamponi antigienici e ora con i vaccini. Nella fase covid è stato complesso, ha spiegato, garantire il servizio , anche a fronte della diffusione del contagio tra i farmacisti con conseguenti problemi di gestione. Le farmacie, ha concluso, sono sempre al servizio dei cittadini.

Sui problemi psicologici conseguenti al diffondersi del contagio, è intervenuto il Vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi, Gianluigi Carta, che ha evidenziato come i problemi psicologici arrivano e si implementano con il tempo. Ha spiegato che l’unità operativa ospedaliera ha una sua sede anche a Rovereto e vi sono psicologi anche nelle scuole, ma non ci sono nelle RSA.

Vi è stata una esplosione di richieste dalla popolazione in genere, sia nel pubblico che nel privato, sia nell’area adulti (ansia, disadattamento), mentre è preoccupante l’area minori.

Ha parlato della saturazione di alcuni studi e di come certe problematiche non siano sempre subito evidenti. Nicoletta De Giuli, Vicepresidente Ordine delle Professioni infermieristiche, ha sottolineato come vi sia una vulnerabilità della struttura dei servizi che hanno sofferto la pandemia, a partire dalle RSA che sono andate in sofferenza per il personale medico. Le attività ridotte delle strutture diurne e delle strutture di assistenza domiciliare hanno portato problematicità : occorre ripensare un modello di supporto – ha detto - con un infermiere di famiglia. Ha auspicato che vi sia una alleanza delle Amministrazioni per la prevenzione e sensibilizzazione alla vaccinazione. Ha posto in evidenza la fragilità di alcune famiglie che con più di un ragazzo che si sono dovute adattare per assicurare di usufruire la DAD e ha portato all’attenzione della Commissione il problema dei migranti senza cittadinanza che vivono all’insaputa delle amministrazioni ma in caso di emergenze sanitarie come questa si recano alle strutture sanitarie.

Ha detto che servirebbe quindi una velocizzazione delle pratiche per rendere visibile le documentazioni disponibili alle amministrazioni per poterli assistere.

In ultime, rispetto alle misure di conciliazione, serve un supporto alla gestione famigliare dei sanitari: servirebbe un asilo nido per il personale sanitario impiegato nelle strutture ospedaliere a supporto. Ha parlato anche di un problema della gestione dei familiari durante la pandemia, chiedendo che si pensi ad un asilo nido per il personale sanitario.

Maurizio Delgreco, dell’Ordine dei Medici, ha rilevato come la pandemia abbia posto problematiche nuove ed si sia capito che il territorio va rinforzato per evitare il più possibile l’accesso agli ospedali. L’ospedale di Rovereto deve mantenere i propri livelli di eccellenza, professionalità e competenze dei medici che vi operano, e si deve rafforzare il legame con gli operatori territoriali.

Il Direttore dell’Ospedale, Luca Fabbri, ha voluto ricordare l’importanza dei sette presidi ospedalieri provinciali e ha evidenziato come ciascuno di essi abbia un ruolo importante. Non devono esserci timori di depotenziamento di Rovereto, dato che Rovereto insieme a Tione sono e rimarranno per tanto tempo punti importanti di riferimento. L’ospedale di Rovereto sta affrontando un importante intervento di ristrutturazione (antincendio e gas medicali) che richiedono ancora anni per essere completati. Molti reparti sono in contatto con l’Università di Padova e Verona e saranno migliorati con la nuova Università. L’ospedale deve mantenere la sua attrattività anche per i medici.

I commissari hanno voluto chiedere in particolare quali potessero essere delle iniziative da promuovere per poter supportare le diverse professioni sanitarie: prevenzione, canali di ascolto, educazione sanitaria le risposte condivise dagli operatori, che hanno avuto modo di portare la voce delle centinaia di persone che lavorano su tutto il territorio provinciale in Comune a Rovereto.

Il Presidente Zambelli ha quindi ringraziato tutti i presenti e ha detto che potrebbe essere necessario un secondo incontro in futuro.

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