La fraternità come elemento fondante della democrazia
Aggiornato a Mercoledì, 10 Febbraio 2021
Comunicato stampa di
Mercoledì, 10 Febbraio 2021

“Se non c’è fraternità, non ci può essere eguaglianza e vera libertà”. Così il Sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, in occasione della commemorazione del Giorno del Ricordo, tenutasi nella chiesa di Santa Caterina, alla presenza del Commissario del Governo, Sandro Lombardi; del Presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Roberto De Bernardis e dei rappresentanti delle Associazioni ex Combattentistiche della città. Un momento dedicato alla tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe e dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati, che è stata l’occasione di riflettere sulle atrocità che l’uomo è in grado di compiere: “L’indifferenza – ha detto Valduga, intervenuto al termine della messa celebrata da Padre Gianni – non è giustificabile. Se quella di allora può solo un poco essere capibile di fronte alla paura, quella successiva, quella diventata negazione prodotta da uomini ormai al sicuro e strumentata dalle ideologie, no. Oggi dobbiamo ricordare quanto accaduto e tramandarne la memoria e, almeno intimamente ora e forse con il tempo anche in una giornata condivisa, riflettere in modo unitario su tutte le vittime di quel periodo e su quanto l’uomo è stato in grado di fare. Il ricordo ha la capacità di eternare e deve generare proscrizione su quelle atrocità, perché finalmente si possa dire mai più. Dobbiamo sentire quel sentimento di fraternità, quel legame che va oltre i vincoli di sangue, in cui tutti ci sentiamo partecipi nella medesima comunità, perché solo con la fraternità si possono realizzare eguaglianza e libertà che sono la base della vera democrazia”.
Il Commissario del Governo, Sandro Lombardi, ha posto l’accento sulla necessità di tramandare il ricordo alle nuove generazioni: “Come le generazioni che ci hanno preceduto dobbiamo avvertire questa responsabilità” – ha detto – “E dobbiamo essere capaci di rendere consapevoli i giovani”. Il Commissario Lombardi ha voluto soprattutto rimarcare l’importanza della memoria nel processo di costituzione dell’Europa moderna, dove vengono garantiti i diritti fondamentali a tutte le persone: “Dobbiamo essere orgogliosi di questa inestimabile ricchezza. Omnes Frates, tutti fratelli”.
Roberto De Bernardis, ricordando la storica giornata che vide il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, mano nella mano con il Presidente sloveno, Borut Pahor di fronte alle Foibe di Basovizza, ha parlato di una lacerazione durata a lungo: “E’ una storia che ha lasciato cicatrici profonde in chi l’ha vissuta ed è una storia che riguarda tutti noi”. Ha voluto anche sottolineare la dignità degli esuli giuliano dalmati “che seppero affrontare tutto questo, con la voglia di riscattare quella durezza subita e inserendosi nelle nuove realtà con coraggio, per dare il proprio contributo”. “Sono persone a cui va dato il riconoscimento per quanto hanno saputo affrontare e quanto hanno dato ai luoghi dove sono arrivati”.
Dopo la funzione religiosa in chiesa, è stata quindi deposta una Corona in Largo Foibe, dove una targa ricorda l’eccidio e l’esodo dei giuliano dalmati negli ultimi anni del secondo conflitto mondiale e in quelli successivi.