Il tema delle baby gang in Consiglio comunale
Aggiornato a Mercoledì, 17 Febbraio 2021
Comunicato stampa di
Mercoledì, 17 Febbraio 2021

Una lunga e sentita seduta quella del Consiglio Comunale di Rovereto, che ha visto i recenti fatti di cronaca che hanno coinvolti alcuni giovani al centro di una mozione presentata dalle minoranze.
“Baby gang, droga e degrado urbano, urge un nuovo piano di contrasto”, è il titolo dell’atto depositato dai Consiglieri di minoranza Angeli Viliam, Divan, Veronesi, Zucchelli, Luzzi, Plotegher P.G., Mullici, Zambelli, Pozzer. Il testo chiedeva, tra le altre cose, un nuovo piano di prevenzione del degrado urbano, il rafforzamento della videosorveglianza, l’istituzione di una unità cinofila, la messa in sicurezza degli spazi adiacenti all’Urban Center, il monitoraggio del fenomeno del bullismo.
A presentare la mozione, il Consigliere Wiliam Angeli (Lega Salvini). Nel ringraziare tutti i firmatari, ha detto di augurarsi che sia votata favorevolmente a fronte di un tema prioritario. “Cercare di trovare una ricetta giusta per evitare di abbandonare a se stesse le generazioni che un domani dovranno occuparsi della nostra città”. Ha detto che occorre una pianificazione a 360 gradi e che servono misure adeguate per evitare che gli adolescenti diventino una baby gang. Ha detto che vi sono ragazzi che spacciano, picchiano e i più piccoli che cercano di evitarli: “Non possiamo chiudere gli occhi e far finta di nulla”. “Il più delle volte sono minorenni e non vengono puniti. Il più delle volte i genitori prendono le loro difese”. “Mancano adulti educatori”. Ha quindi dato lettura al testo della mozione. Il Consiglere Piergiorgio Plotegher (Giorgia Meloni Fratelli d’Italia) ha detto che “libertà è sicurezza”. Ha parlato di un problema di disagio giovanile che deve essere risolta. Ha parlato di una “violenza giovanile di cui Rovereto abbonda”. Ha fatto riferimento all’episodio in cui una coppia di trentenni è intervenuta per fermare un gruppo che stava picchiando alcuni ragazzi e ha parlato di un gesto di coraggio. “Al di là dell’analisi dei motivi che possono portare a questi episodi”, ha detto, “l’amministrazione comunale non può tollerare questa “vigliaccheria organizzata”, la violenza bruta del gruppo che attacca persone che si muovono coraggiosamente a difesa di una persona. “Questo non è bullismo, è violenza”. Cambiando tema, ha auspicato che si possa trovare una persona che abbia l’incarico di dare indicazioni precise alle persone, specialmente disabili e anziani, su come vaccinarsi. In conclusione ha invitato Sindaco e amministrazione comunale “a prendere finalmente sul serio questa situazione di insicurezza”.
In riferimento ai fenomeni di disagio sociale, il Consigliere Pozzer (Europa Verde) ha parlato di condizioni patologiche per alcuni individui per le quali vi sono cure mediche e condizioni sociali per le quali esistono sistemi educativi. Ha detto che dove falliscono questi si devono applicare sistemi contenitivi. “In ogni settore della politica vi è una presa di coscienza del problema”. Ha detto che è un “po' esagerato” paragonare Rovereto al Bronx, ma che il problema esiste”. Molti cittadini, secondo Pozzer, avrebbero subito direttamente o lo avrebbero subito i familiari, questo fenomeno di violenza. “Non siamo nel Bronx, ma dire che tutto va bene è una ipocrisia”. Vi sono elementi scatenanti in questi fenomeni e vanno individuati. Ha detto che il mondo della scuola e il mondo dello sport possono trovare delle soluzioni: “Vi è la prova di come lo sport possa regimentare e ricondurre in maniera positiva situazioni anche difficili socialmente”. Ha detto che questa mozione è importante perché mette sul tavolo il tema e non lo nasconde sotto il tappeto.
La Presidente del Consiglio, Azzolini, è intervenuta portando la propria esperienza come insegnante. Ha parlato dell’importanza della riflessione e del giudizio. Ha citato Papa Francesco, parlando di necessità di ascolto e comprensione e ha detto che non si può essere indifferenti a questi temi. “A volte reagiamo con la paura” e che invece occorre agire positivamente. Facendo riferimento al rapporto ISTAT ha sottolineato l’importanza della famiglia, di un mondo adulto che sa comunicare qualcosa “per cui vale la pena vivere, impegnarsi, fare fatica”. I giovani non sono solo oggetto dell’educazione, ma sono “persone libere che hanno anche diritto di sbagliare, come possiamo sbagliare noi”. Il mondo giovanile non è fatto solo di “baby gang”, che non sono proprio baby visto che a volte vi sono ragazzi adulti. “Non possiamo pensare di risolvere questa sfida attraverso scorciatoie che ne riducono la portata e la complessità: a volte ci si illude che sia sufficiente aumentare i controlli, irrigidire le regole”. Si parla solo in termini di contromisure, mentre tutti sappiamo che serve qualcuno, delle persone che mettano in gioco la loro umanità, che sappiano ascoltare quegli individui che spesso sono individuati solo come violenti e che sappiano cogliere questo grido”. Ha detto che le Istituzioni hanno il dovere di lavorare in un’ottica di sussidiarietà con la scuola, con le forze dell’ordine e insieme a loro fare fronte, nella consapevolezza che in un contesto così complesso ha la bacchetta magica. Mettersi in termini di contrasto è molto riduttivo e illusorio, rischia di incattivire una parte del mondo adulto e anche quello giovani e di generare fenomeni di chiusura del dialogo intergenerazionale. Ha detto che non si tratta di minimizzare, ma di riportare il fenomeno nella sua dimensione educativa che riguarda anche gli adulti e si deve trovare il coraggio di non mollare mai.
Paolo Cazzanelli (Civici con Valduga) è intervenuto citando alcuni riferimenti antichi che parlavano dei giovani come un problema: “Non voglio minimizzare il problema, ma se fosse semplice trovare una regola per i giovani, sarebbe in vigore da millenni”. “E’ chiaro che siamo davanti ad un problema che non nasce oggi e non nasce a Rovereto, ma che trova radici nella storia dell’uomo stesso”. Eppure se siamo qui è perché in qualche modo questa sfida educativa è stata vinta: “dobbiamo avere fiducia nei nostri ragazzi”. Ha sottolineato la qualità degli istituti scolastici di Rovereto, dei successi raggiunti dagli studenti. Ha detto che il tema non va banalizzato: “Non si deve accettare tutto da parte dei ragazzi, non significa essere deboli. La nostra responsabilità di adulti è quella di prendere la società che abbiamo ricevuto, proteggerla e consegnarla alle nuove generazioni”. Dobbiamo distinguere le bravate dalla azioni criminali. Dobbiamo riporre fiducia nelle leggi in vigore, nelle forze dell’ordine, negli assistenti sociali. Rispondendo al Consigliere Plotegher, ha detto che piccoli gesti di tante persone possono bloccare gesti violenti di adulti e ragazzi, senza voltare la faccia. Ha sottolineato l’importanza delle famiglie.
Un intervento propositivo anche quello del Consigliere Gabriele Galli (Rinascita Rovereto) che ha spiegato perché non ha partecipato alla mozione delle minoranze. Ha detto di convenire che la situazione non è delle migliori, ma ha detto di non poter condividere la linea con cui è stata posta la questione, una linea che ha definito “manichea”. Ha detto che non c’è bianco e nero e non si può risolvere con i manganelli. Ha detto che i giovani “non solo sono da indirizzare, ma occorre farli diventare attori, dando loro idee per agire prima persona”. Per quanto riguarda il piano e il tavolo, punti della mozione, ha detto di essere d’accordo ad ampliare il più possibile. All’unita cinofila ha detto che – pur contrario in linea di massima – ha rilanciato proponendo per ogni unità, due unità di pet therapy, così come due assistenti sociali per ogni eventuale agente di polizia assunto.
L’Assessora Giulia Robol si è detta perplessa dalla chiave di lettura presentata dalla mozione, che ha definito “generalista” per quanto riguarda i giovani. Ha detto che il bullismo nulla ha a che vedere con i fenomeni di violenza a cui fa riferimento questa mozione e ha parlato della necessità di confronto. “Laddove ci sono dei deficit sotto il profilo della carenza di illuminazione o sistemazione o del funzionamento della fontana, questo non può determinare un giudizio generale su una situazione che non è così come descritta”. “Non si può parlare di una degenerazione giovanile, perché a mio avviso non è così”. Ha parlato del mondo della scuola dove attraverso lo strumento della conoscenza sono proprio i giovani che a volte trovano delle strade che gli adulti non conoscono e che possono portare ad un percorso positivo e ha auspicato percorsi all’interno della scuola, in collaborazione con un tessuto sociale di associazioni ricchissimo anche a Rovereto. “I giovani che hanno compiuto questi fatti devono essere ricondotti al fatto che quando si compiono azioni negative pagano le conseguenze di queste azioni negativi, e bisogna capire come mai queste situazioni si sono create”. Ha ricordato il bando varato dal Ministero che vuole promuovere azioni educative di fronte a disagi giovanili. Per l’assessora Robol occorre mettere in campo progettualità che possono aiutare a far capire come si generino queste fragilità e valorizzare quelle forze che già ora si stanno occupando.
Intervento sentito da parte del Consigliere Zucchelli (Lega Salvini Trentino), per il quale occorre focalizzare l’attenzione sul contesto complessivo socio-culturale-religioso. L’educazione dovrebbe, per il Consigliere, indicare anche un progetto di vita. Citando Benedetto XVI ha detto che per educare occorre conoscere la natura umana con una seria attenzione all’educazione morale. Ha distinto tra microcriminalità e bullismo: ha detto che il bullismo è un comportamento che si riferisce a giovani, che in altri contesti si chiamerebbe con altri nomi. Ha detto che la violenza è un abuso della forza, non solo fisica ma anche verbale. Ha detto che i mass media raccontano storie sconcertanti: ha detto che gli adulti spesso sottovalutano questi fenomeni. Ha detto che occorre coinvolgere i docenti di ogni livello scolastico. La prevenzione del bullismo, la collaborazione con gli operatori del sociale e con le famiglie è fondamentale, ma ha sottolineato l’importanza di un intervento di limitazione di questi fenomeni. E’ davvero necessario – ha concluso – che poli convergenti studino, si impegnino, per arginare questi fenomeni.
L’Assessore Mauro Previdi ha detto che nel testo della mozione vi sono delle imprecisioni, perché nel testo si dice che l’amministrazione non fa autocritica: “Non stiamo assolutamente sottovalutando la questione – ha detto – ne in questa ne nella precedente legislatura”. “I tavoli di confronto li abbiamo messi in campo sia con le forze dell’ordine sia con i dirigenti scolastici”. Ha ricordato il bando ministeriale che è stato varato nei mesi scorsi e per il quale il Comune di Rovereto si è già impegnato, coinvolgendo tutto il terzo settore, per ascoltare le sollecitazioni e le diverse disponibilità.
Ha ricordato la progettualità messa in campo per formare educatori, in contemporanea alla mappatura della situazione in città, e la progettualità portata avanti sull’educativa di strada. Ha ricordato però che questo bando si inserisce in un contesto dove il Comune sta già operando e ha citato i due centri aperti per ragazzi attivi in città. “Anche se non vinceremo il bando – ha chiarito Previdi – abbiamo intenzione di portare avanti comunque questo progetto con fondi del Comune”. “Vorremmo che questo progetto possa diventare un progetto provinciale, per il quale potremmo essere apripista con delle figure professionali integrate con una serie di soggetti, comprese le forze dell’ordine e la scuola, per trovare una soluzione ad un problema che non è di oggi ma di sempre e che dobbiamo dominare.
Il Consigliere Egon Angeli (Partito Democratico) ha detto che nessuno ha intenzione di giustificare quanto accaduto. “Non si può usare la carta del “se non siete d’accordo, siete per giustificare”. Ha criticato la mancanza di un aspetto educativo nella mozione e ha parlato di un lavoro, da parte dell’amministrazione, che sta andando avanti da anni: “Si sta facendo tanto, ma non è mai abbastanza”. “Sono anni che ci sono associazioni che si stanno impegnando per risolvere queste situazioni”. “La mozione così com’è non mi trova assolutamente d’accordo. Mi trova d’accordo su un confronto che deve essere ampio”. Ha parlato dell’importanza di elementi come la Consulta dei Giovani e della necessità di continuare a lavorare sul tema. Il Consigliere Leonardo Divan (Lega Salvini) ha detto che l’importanza del tema affrontata implica la necessità di toccare diverse sensibilità. Ha detto che il fatto che esistano zone dove i cittadini hanno paura di andare è un fallimento per l’amministrazione. Ha voluto concentrarsi sulla parte impegnativa della mozione. Ha detto che i punti in oggetto sono “attenti alle esigenze della città”. Ha parlato di un approccio rieducativo per coloro che si macchiano di questi reati e di un aspetto repressivo di fenomeni che preoccupano la città. La Consigliera Arianna Miorandi (PD) ha detto che la repressione come unico strumento o strumento prevalente non può essere lo strumento giusto per affrontare questo fenomeno, ma rischiano di aumentare la rabbia sociale soprattutto tra i giovani. Questo fenomeno non può essere banalizzato, ma il disagio giovanile ha motivazioni profonde che vanno comprese e curate in maniera rigorosa. “Si deve incrementare la sicurezza dei cittadini con mezzi diretti, ma soprattutto attraverso strumenti indiretti come attraverso spazi educativi condivisi per i giovani”. Educazione, cura, inclusione sono per la Consigliera le parole giuste per affrontare questa questione. Il Consigliere Andrea Zambelli ha parlato di emozioni: “Ci sono emozioni che hanno scopo ideologico, che hanno scopo di animare i dibattito. E poi ci sono emozioni che possono sollevare dei quesiti”. “Credo che il tentativo di questa sera vada in questa direzione”. “Il testo pone al Consiglio comunale una discussione e credo che l’obiettivo di una discussione seria sia stato raggiunto”. Ha parlato di come temi un tempo non affrontabili nelle discussioni, come la videosorveglianza, oggi siano patrimonio comune degli amministratori a prescindere dai colori politici. Sulla parte dispositiva della mozione, ha detto che sono suggerimenti che vengono sottoposti alla discussione dell’aula: “per quanto mi riguarda è importante che questi suggerimenti siano ascoltati dall’aula”. Su questa questione, come su altre -ha detto - si deve avere un approccio molteplice, su più livelli che vanno portati avanti. “Non si tratta di colpevolizzare i giovani”. “Già riconoscere che è un tema sul quale occorre lavorare, nella consapevolezza che ciascuno deve svolgere il proprio ruolo”. A questo proposito ha parlato anche della confusione che talvolta regna anche all’interno delle famiglie dove a volte i genitori fanno gli amici o i figli fanno i padri. Ha parlato di una mozione che ha voluto mettere in luce i due rami della questione, quello della sicurezza e allo stesso tempo quello della consapevolezza della necessità di un percorso educativo.
Il Sindaco Francesco Valduga ha preso parola, dicendo di aver apprezzato quegli interventi che hanno restituito la complessità del problema. E quando i problemi sono complessi la risposta non può essere semplice. “Famiglia, scuola, associazioni, possono esercitare un importante ruolo nella prevenzione”. Non mi sfugge che quando si parla di educazione e prevenzione c’è la necessità di affiancare qualche ragionamento sul tema della sicurezza”. “La Polizia di Stato, i Carabinieri, la Polizia locale hanno un ruolo non intercambiabil e c’è sinergia tra i diversi organi”. “La Polizia locale ha il ruolo di prevenzione ed educazione al senso civico, ma non quello della repressione. L’ordine pubblico è prima di tutto funzione e compito della Polizia di Stato e dei Carabinieri. La differenza di ruoli è quella che presiede tutta una serie di indagine e di intervento che non sono nella competenza di una amministrazione comunale. Ha ricordato il progetto già in atto che coinvolge le forze dell’ordine sul territorio comunale, che riguarda sia i siti identificati come critici, sia gli Istituti scolastici superiori. Riguardo al ruolo della Polizia Locale, ha dato aggiornamento su due situazioni: quella di vicolo Parolari e dell’Urban City. Ad oggi, ha detto, solo i nostri Vigili Urbani hanno effettuato 138 controlli, circa 3 controlli al giorno. Dal 1 gennaio ad oggi sono stati effettuati 78 controlli, circa due controlli al giorno. E questi sono solo quelli della Polizia Locale, oltre a quelli delle altre forze dell’ordine. A questo – ha aggiunto – si aggiunge il progetto della videosorveglianza. Ha detto che vi sono luoghi di monitoraggio, controlli, implementazione della videosorvaglianza. Sulla mozione ha sottolineato di percepire più l’aspetto repressivo che quello educativo e ha detto che, così com’è non può essere condivisa, ma ha espresso apprezzamento per l’impegno sul tema.
Omar Korichi (Rovereto Futura) ha parlato di una mozione “camuffata”: questa mozione prende un fatto e lo amplifica cavalcando le paure dei cittadini. “Si parla di baby gang, senza dare una definizione di baby gang, senza chiedere cosa si stia facendo”. Ha detto, sottolineando che non va sottovalutata la questione, che comunque la ricostruzione fatta di quanto avvenuto sembra la narrazione di Arancia Meccanica, con una descrizione che non rispecchia la realtà. Si tratta di recuperare i giovani che sbagliano – ha dichiarato – figli di Rovereto che vanno abbracciati con una certa umanità.
L’assessore Carlo Plotegher ha ringraziato chi ha promosso la mozione perché “ha permesso di passare una serata in aula facendo riflessioni importanti su un tema altrettanto importante”. Ha detto che molto è già stato messo in atto ma che l’amministrazione si impegna a fare ancora di più. Ha ampliato il discorso al tema al problema del recupero delle aree urbane, come l’ex Macello e l’ex G.I.L. e della necessità di investire per rigenerare ciò che in città c’è da rigenerare. Ha infine chiuso ribadendo l’importanza del rispetto dei ruoli.
In conclusione, il Consigliere William Angeli ha ringraziato l’aula per il dibattito su un tema così importante. Ha ripreso diversi temi portati in aula, tra cui quello del recupero delle aree. Si è detto dispiaciuto perché qualcuno ha definito la mozione provocatoria, ribadendo l’intento propositivo del testo.
Il Consigliere Pozzer ha proposto un emendamento che inserisce nel testo tra i portatori di interesse del tavolo proposto i rappresentanti della scuola e delle associazioni sportive. L’emendamento è stato respinto con 23 astenuti e 9 favorevoli.
In dichiarazione di voto, il Consigliere Fabrizio Corradini (Rovereto al Centro), ha detto che il gesto va condannato, ma che l’amministrazione è già attiva. Ha detto che si può migliorare, ma la strada è quella giusta.
Il Consigliere Chemotti (Unione Popolari), annunciando il voto contrario, ha sottolineato l’importanza dell’ambito educativo, partendo da quanto già si sta facendo e su quello eventualmente costruire dei correttivi.
La Consigliera Gloria Canestrini (Rinascita Rovereto) ha detto che l’impianto della mozione non è condivisibile per come vengono descritti i ragazzi. Ha detto che ci dovrebbe essere un rispetto degli ambiti istituzionale e ha ricordato che funzionano molto bene altre istituzioni come il Tribunale dei Minorenni. Ha evidenziato il ruolo dell’amministrazione nell’offrire spazi ai giovani.
Roberto Veronesi (Lega Salvini) è partito dall’intervento che lo ha preceduto per esprimere apprezzamento per le posizioni di concretezza. Ha critica l’intervento di Korichi e ha invece messo l’accento sulla dimensione sportiva come luogo educativo. Di fronte alla prospettiva della bocciatura del testo, ha parlato di una occasione persa per le occasioni educative dei ragazzi.
Polemico sull’approccio della mozione il Consigliere Riccardo Pomarolli (PD) che ha annunciato voto contrario.
L’assessore Bertolini ha rilevato l’importanza del confronto su un tema delicato, che può trovare una sintesi nel tavolo della Commissione speciale. Ha fatto riferimento alla lettera di alcuni esercenti che ha animato il dibattito sulla stampa e ha detto che si deve rendere atto di quanto fatto dalla pubblica amministrazione e non mescolare i temi.
Il Consigliere Ruggero Pozzer (Europa Verde)ha parlato di un tema reale e sentito, proposto con delicatezza, in linea con interventi in essere o in programma dell’amministrazione. Ha parlato di una volontà preconcettuale nel non voler affrontare questo tema.
Contrario il Consigliere Korichi, che ha detto di aver vissuto personalmente l’odio alimentato da una certa propaganda. Ha messo la sicurezza al centro della dichiarazione e ha detto che non va strumentalizzata. “Se avessimo approvato questa mozione avremmo detto alla città di stare attenti ai ragazzi che si muovono in gruppo perché sono una baby gang”.
Favorevole il consigliere Piergiorgio Plotegher (FdI) che ha parlato di degrado urbano, ma ha respinto l’idea che la mozione volesse criminalizzare i giovani. “Questa mozione voleva solo dare un contributo moderato per chi cerca sicurezza. L’attacco non è contro i giovani, ma contro branchi di persone che si accaniscono in tanti contro uno”.
Il Consigliere Andrea Zambelli ha criticato Korichi per l’uso della parola “odio” e ha dichiarato di non accettare la definizione ideologica portata. Ha definito non credibili le posizioni che hanno apprezzato la volontà di portare il tema, ma che hanno giudicato non accettabile il dispositivo senza proporre variazioni. Ha chiesto un confronto serio sulle cose e non ideologico.
Ivo Chiesa (Civici) ha ringraziato per gli interventi moderati e ha ricordato il percorso fatto anche nella precedente legislatura. Ha quindi dichiarato voto contrario.
La votazione ha visto la mozione respinta con 9 favorevoli, 1 astenuto, tutti gli altri contrari.
Interrogazioni
In apertura di seduta, come di consuetudine, sono state trattate le domande di attualità e le interrogazioni.
La Consigliera Gloria Canestrini (Rinascita Rovereto) ha interrogato la Giunta comunale sulla notizia dell’apertura di un grande centro di distribuzione a Rovereto, ponendo dubbi sull’impatto che avrebbe a livello ambientale ed economico sul centro della città. Ha parlato di smembramento del centro urbano e di una mancata riqualificazione, e si è detta preoccupata per le ricadute economiche. L’Assessore Andrea Miniucchi ha spiegato che a Sant’Ilario si stanno effettuando dei movimenti, ma si tratta di una fase preliminare con SAVR, che vuole mantenere in essere tutto l’aspetto commerciale, ma anche un punto veterinario e il collegamento con i produttori. Dall’altra esiste un interesse del gruppo DAO per l’apertura di un centro. L’oggetto della proposta che è ancora in termini informali e si sta delineando, ma non c’è nulla di concreto al momento. Riferendosi ai tre livelli commerciali, ha detto che la pianificazione in materia di aree commerciali è demandata alla normativa che, grazie ad una recente modifica, di fatto assegna un maggior potere decisionale ai Comuni, attraverso una analisi approfondita dell’impatto che queste strutture possono avere sul tessuto cittadino. Ad oggi il riferimento su Sant’Ilario non è ad oggi nemmeno un ex area commerciale, ma una zona attiva sulla quale il privato sta facendo dei ragionamenti. L’amministrazione comunale può però intavolare una trattativa con il privato, attraverso i quali può attenuare quell’impatto e introdurre elementi di qualificazione dell’area. Per quanto riguarda il centro storico, ha detto che i dati mostrano che dal 2005 ad oggi la superficie di vendita totale è incrementata del 4%. L’area urbanistica commerciale è passata da 109.000 a 114.000 mq: scorporando questo dato – ha ricordato Miniucchi - si evidenzia che la maggior parte dell’area commerciale è incrementata all’interno dell’area urbana. Non sarebbe corretto ostacolare la realizzazione o lo spostamento delle aree commerciali, ma governare questi processi per garantire una riqualificazione ambientale e urbanistica delle stesse.
La Consigliera Canestrini si è detta in disaccordo con la parte finale dell’intervento “dove l’assessore non ha colto la frizione tra il commercio di vicinato e le aree commerciali”. Ha fatto in particolare riferimento alla presenza di piccoli alimentaristi che ne verrebbero penalizzati, poiché molti cittadini preferiscono “servirsi delle quattro ruote” anche per la piccola spesa. Ha detto che gli impatti vanno valutati sotto vari profili e in particolare quello dell’incremento del traffico e ha suggerito all’assessore un approfondimento nei vari quartieri della città.
Il Consigliere Pozzer (Europa Verde) ha quindi replicato alla risposta scritta alla interrogazione presentata a dicembre su “Relazioni e visite parentali nella RSA Vannetti”, sottolineando la sofferenza di molte famiglie di fronte al distanziamento dai propri cari. Ha criticato la risposta, sostenendo che le modalità da lui proposte a dicembre stanno trovando “lentamente” applicazione ora. Ha parlato di una risposta in difesa e ha detto che lo soddisfa, mentre lo soddisfa che le cose in RSA Vannetti “pian piano” si stiano muovendo. Ha detto che rimarrà vigile sulle questione.
Ha quindi preso parola su una costruzione in via di realizzazione in via Segantini e ha chiesto se l’amministrazione comunale avrebbe concesso di allargare l’accesso alla nuova edificazione, togliendo spazio al Parco Livio Tamanini. Alla risposta positiva da parte dell’amministrazione, ha definito sconcertante la scelta di allargare la via a discapito del verde. Ha detto che è inaccettabile la scelta e ha definito la risposta carente in molti passaggi. Ha annunciato una nuova interrogazione sul tema.
Sull’ “Isolamento sociale e solitudine” ha preso parola il Consigliere Renato Zucchelli (Lega Salvini) che ha chiesto come il disagio sociale e psicologico frutto della pandemia sia affrontato dalla Giunta comunale e quali nuove strategie saranno messe in campo alla fine della pandemia. Ha detto che ha trovato esaustiva la risposta dell’Assessore, ma si è detto dispiaciuto che per la maggiore le associazioni citate sono per lo più collocate a Trento e ha criticato gli orari limitati degli interventi. Ha ringraziato le Associazioni che si adoperano per aiutare le persone in difficoltà.
Il Consigliere Ruggero Pozzer ha quindi preso parola nuovamente sulla questione dell’assunzione senza rilevanza pubblica del giornalista del Sindaco di Rovereto. Il Consigliere ha detto che non sarebbe stata esperita una selezione pubblica e ha detto di essere stato contattato da una serie di persone interessate. Ha parlato di una rilevanza politica perché la spesa riguarda solo il bilancio biennale. Ha detto che la risposta non risponde alla domanda perché fa riferimento al Regolamento organico del personale, dove si dice che si possono assumere direttamente collaboratori a tempo determinato per la durata del mandato del Sindaco. Ha sollevato dubbi sulla legittimità della scelta. Ha detto che nessuno ha potuto presentare curriculum e nessuno è stato ammesso perché non era stata data evidenza. Sul curriculum professionale del professionista assunto ha detto che non manca della qualifica necessaria e non ha posto questioni. Ha detto che però altri professionisti avrebbero voluto partecipare. Ha chiesto che tutti i comunicati siano inviati ai consiglieri. Ha detto che la risposta non era soddisfacente.
Il Sindaco Francesco Valduga ha chiarito che nella risposta vi sono due riferimenti normativi: il Codice degli Enti locali, che stabilisce che si applicano i contratti collettivi provinciali per le cifre; il secondo è il regolamento del Comune di Rovereto che prevede questo tipo di assunzione. Ha detto che il servizio non è per il Sindaco e la Giunta, ma per tutti i Consiglieri e che l’assunzione è stata effettuata come è stato fatto in passato, quando nessuno sollevato polemiche in passato. Sui curriculum ha chiarito che altri professionisti hanno presentato i propri curricula e la scelta è stata fatta in base a quelli. Sulla trasmissione dei Comunicati, ha detto che tutti i comunicati sono sul sito web del Comune in tempo reale. Il Consigliere Pozzer ha replicato nuovamente dicendo che potevano essere attivate procedure pubbliche.
Il Consigliere Leonardo Divan (Lega Salvini) si è detto insoddisfatto della risposta ricevuta in materia di Misure Covid presso la Biblioteca Civica. Ha detto che gli spazi della biblioteca non sono sufficienti per gli studenti. Ha detto che in 25 giorni ha trovato 7 volte gli spazi studio esauriti e ha detto che il problema esisteva già prima. Ha detto che esistono spazi in Corso Bettini per un servizio “serio e aperto alla cittadinanza”.