Giorno del Ricordo: Valduga "Si combatte negazione e indifferenza facendo memoria"
Aggiornato a Venerdì, 10 Febbraio 2017
Comunicato stampa di
Venerdì, 10 Febbraio 2017
Si è svolta oggi nella Chiesa di Santa Caterina e poi in Largo Foibe la tradizionale commemorazione del Giorno del Ricordo istituita per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Alla presenza di Roberto De Bernardis presidente della ASSOCIAZIONE NAZIONALE VENEZIA GIULIA E DALMAZIA è stata officiata da Padre Gianni Landini una S. Messa nel corso della quale vi sono state due testimonianze di Annamaria Marcozzi Keller – Consigliera Nazionale Onoraria della Associazione - e di Giulia Fedrizzi, nonchè l'intervento ufficiale dell'AMMINISTRAZIONE COMUNALE.
Il sindaco Francesco Valduga - citando Brecht e Primo Levi - ha sottolineato il senso del "ricordare".
Scrisse Brecht: "Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare".
Da questo passo il Sindaco Valduga ha mosso prima di tutto per indicare la necessità per l'uomo di riuscire a vedere nell'altro un fratello. "Se ciò accadesse cadrebbero i motivi per le guerre".
Ha quindi sottolineato il senso del fare memoria e del Giorno del Ricordo. "Non è solo far memoria di un dolore e di una sofferenza, ma stimolare un senso di ripulsa per ogni odio e verso ogni pulizia etnica. Se ognuno coltiva a livello personale questosenso di ripugnanza, allora essa diventa anche collettiva" ha detto Valduga citando Primo Levi e un passo di "Se questo è un uomo" in cui vi è il comando al ricordare: "Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli....".
Da qui l'invito ad accogliere questo comando e farlo proprio. "Solo con il ricordo possiamo sviluppare gli anticorpi per essere immuni da violenza e sopraffazione, e combattere così ogni indifferenza e negazione" ha concluso Valduga.
Quindi i presenti in corteo hanno raggiunto Largo "Vittime delle Foibe" per la rituale deposizione della corona alla lapide commemorativa.
Ufficio Stampa & Comunicazione
10.2.2017