Ex- Alpe e Polo 0-6: la scelta della Giunta

Aggiornato a Giovedì, 09 Giugno 2016
Comunicato stampa di Giovedì, 09 Giugno 2016

Il sindaco Francesco Valduga ha voluto comunicare al consiglio circoscrizionale di Sacco San Giorgio le decisioni di Giunta in merito al polo scolastico 0-6 e l'utilizzo dell'Ex-Alpe. Accompagnato dall'assessore Beppino Graziola, e dall'ingegner Mirko Rech dell'Ufficio Tecnico, ha sottolineato che scaturiscono da un articolato ed approfondito lavoro di analisi voluto per valutare ogni scenario possibile sia sul piano tecnico che programmatorio in quanto nessuna delle 3 ipotesi scaturite dai 14 scenari esaminati in questi mesi dall'attuale Amministrazione, convinceva o soddisfaceva appieno le esigenze importanti per la circoscrizione, ovvero: 1) avere un polo scolastico unito, 2) avere un parco, 3) avere una sede per le associazioni.
La possibile soluzione prevede il mantenimento del polo scolastico all'ex-Alpe. Verrà costruito però su un impianto progettuale completamente diverso ovvero su due livelli e con soluzioni architettoniche che consentiranno a ciascun piano (lo 0-3 al piano primo, il 3-6 al piano terra) di essere strutturati come fossero su un piano unico, grazie a rampe verdi e alla modulazione degli esterni adibiti a spazio verde, nonché la presenza di giardini pensili.
Parcheggi interrati consentiranno accessi in sicurezza e la possibilità di liberare la superficie delle auto, riqualificando l'intera area, ma soprattutto ci sarà maggiore superficie a parco: quasi la metà dell'intero sedime ovvero 4500-5000 mq sui 10.000 disponibili dopo la recente demolizione. Per consentire un paragone l'attuale parco davanti la ex-Manifattura è di circa 2500 mq.
“La decisione consente di mantenere il finanziamento, ridurre i costi, attuare economie di scala” ha evidenziato il sindaco che ha spiegato come la possibilità di agire su due livelli sembrasse la meno praticabile da alcune disposizioni della normativa provinciale”.
La Provincia al riguardo ha manifestato disponibilità, del resto la soluzione di asili su due livelli, sono già state percorse a Rovereto e precisamente per il polo scolastico di Noriglio e in via Udine, dove la scuola materna e l'asilo sono affiancati e autonomi ma entrambi su due piani. I dettagli del progetto sono stati illustrati dall'assessore Graziola: le sezioni sono state riviste grazie a parametri aggiornati, circa la curva demografica e la domanda scolastica, elaborati dal Servizio Istruzione del Comune. La scuola materna (03-06) avrà 125 posti (in luogo dei previsti 150), mentre il nido (0-03) ne avrà 60 (in luogo dei previsti 80), secondo numeri che la stessa Provincia considera “ottimali per avere una struttura meglio gestibile oltre che vivibile”.
Contestualmente il Comune ha anche già deciso di ampliare la scuola materna “Don Rossaro” a San Giorgio al fine di innalzare l'accoglienza ad altri 25 bambini e a tal fine il Comune ha già acquistato l'area per rispondere alle esigenze a suo tempo prospettate dalla circoscrizione. ha spiegato che rispetto al progetto precedente si è avuto un consistente risparmio di verde sull'edificato con un recupero di oltre 1000 mq di superficie a vantaggio dell'area da destinare a verde pubblico e che nel precedente progetto sarebbero state riservate solo all'asilo.
Inoltre poiché il finanziamento Pat include i costi per bonifica bellica e la demolizione, in questo modo il Comune recupera anche quanto anticipato con l'abbattimento e la prima bonifica (circa 220.000 euro). Tutti i componenti della circoscrizione, a partire dal Presidente Fabrizio Corradini hanno espresso una positiva valutazione ritenendo accolti e superati anche i dubbi inerenti il possibile carico di traffico di utenti dell'asilo sulla rotatoria di accesso in prossimità dell'attuale ex-Alpe. Plauso anche per le economie raggiunte (che tra l'altro permettono di azzerare i costi della progettazione precedente più impattante e che portava a saturazione l'area) e per la possibilità che si apre di partenariato pubblico-privato per la realizzazione di un parcheggio interrato con posti utilizzabili anche dal personale del polo e acquistabili dai residenti.
“Avere meno tetto e meno fondazioni abbatte di molto l'importo dei lavori, cucine e servizi sono in comune, la struttura sarà energeticamente autosufficiente e nasce su parametri anagrafi aggiornati. Da non dimenticare l'altro vantaggio ovvero il mantenimento dell'edificio storico della scuola Sant'Antonio che viene quindi totalmente salvaguardato e anzi restituito alla comunità come casa per le associazioni senza contare che ai bambini, qualora si fosse messa mano, almeno due anni in container” ha aggiunto Graziola. “Ciò ci consente di arrivare puntuali al termine fissato del gennaio 2017 per l'utilizzo del finanziamento, con tutti i pareri pronti e il rispetto della tempistica. Se tutto va bene l'asilo potrebbe essere pronto nel 2019”.

I VANTAGGI

La realizzazione di un polo scolastico 0-6 è coerente anche con le indicazioni del D.P.G.P. di data 9/08/1976 n. 17-69 Legisl. prevedendo asilo nido e scuola materna integrati in un'unica struttura.

E quindi si prevede: un'unica struttura, edificata su parte dell'area ex Alpe, con una riduzione della capienza per il nido da 80 a 60 posti e della scuola dell'infanzia da 6 a 5 sezioni didattiche.

La struttura così ridimensionata consente una razionalizzazione della spesa, con evidente risparmio di risorse economiche per la riduzione delle volumetrie da insediare, nonchè di realizzare sulla parte rimanente del lotto anche un parco pubblico di circa 4500-5000 mq.

Con il nuovo nido si raggiungerebbero i complessivi 379 posti disponibili sul territorio che consentono di prevedere un indice di copertura della domanda nel lungo periodo, pari al 34,83%, che, con il servizio tagesmutter, dovrebbe attestarsi al 38,51%, ben al di sopra del limite richiesto dalla comunità europea.

La riduzione della capienza consentirebbe, inoltre, di realizzare una struttura meno affollata e con un impatto più contenuto sul traffico dell'area. Il nido sarebbe più vivibile sia per i bambini che per il personale, e meglio gestibile dal punto di vista organizzativo.

Sarebbe inoltre più conforme alle indicazioni della Provincia in materia di dimensionamento ottimale che, nello specifico, prevedono una ricettività del nido d'infanzia che varia da un minimo di 20 a un massimo di 60 posti bambino, aumentabile nella misura massima del 10%.

Tra i vantaggi anche la soluzione per San Giorgio che a seguito dell'incremento urbanistico del rione necessita di un'ulteriore sezione didattica (25 posti in più) alla scuola dell'infanzia provinciale Don Rossaro, che attualmente dispone di una capienza massima di 3 sezioni didattiche (75 posti). A questo proposito il Comune ha già acquisito lo spazio adiacente alla scuola per rispondere, attraverso un ampliamento della struttura da finanziare presso la Provincia, alle esigenze prospettate in più occasioni sia dagli operatori della scuola che dalla circoscrizione.

Ufficio Stampa & Comunicazione
9.6.2016

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