Europa Utopia Necessaria: ma Lady Pesc funziona?
Aggiornato a Sabato, 06 Maggio 2017
Comunicato stampa di
Sabato, 06 Maggio 2017
Nel pomeriggio, i lavori della giornata per l'Europa sono proseguiti per un pubblico più di nicchia con la sessione dedicata alla difesa comune europea. “I sogni di Lady Pesc, per una difesa comune europea” il tema sul quale la coordinatrice Anna Maria Giordano ha intervistato nella Sala Conferenze di Fondazione Caritro (Palazzo del Bene) Nicoletta Pirozzi, responsabile di ricerca dell'Area Europa dello IAI, Istituto Affari Internazionali dove si occupa principalmente di gestione civile delle crisi, rapporti tra l'UE e le Nazioni Unite e relazioni UE-Africa.
Nel 2012 è stata esperto nazionale distaccato presso il Servizio europeo per l'azione esterna (Seae) a Bruxelles. In precedenza è stata Visiting Fellow a Parigi e Research Fellow nell'ambito dello European Foreign and Security Policy Studie Programme. Ha collaborato con la Commissione Affari Esteri del Parlamento europeo e la Rappresentanza italiana presso l'UE a Bruxelles. E' laureata in Scienze politiche presso l'Università di Pisa e presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ed ha conseguito un Master in Studi europei presso il Collegio d'Europa di Bruges (Belgio). Ha anche conseguito un Dottorato di ricerca in Istituzioni e Politiche presso l'Università Cattolica di Milano .
“E' sbagliato pensare che l'Europa a più velocità possa discriminare e portare a paesi di serie A e paesi di serie B – afferma Nicoletta Pirozzi - In realtà si tratta di unirsi per la gestione comune su singoli progetti. Da questo punto di vista, questo in qualche modo già accade ed è accaduto proprio a livello di difesa europea” ha detto Nicoletta Pirozzi che ha spiegato anche il bilancio comunitario della difesa e come gli stati membri vi contribuiscono (l'1% del Pil di ciascun stato membro). Un possibile e aumento della contribuzione non andrebbe però letto come un possibile aumento di spese militari. “Potrebbe semmai contribuire ad incrementare i fondi da destinarsi alle situazioni di crisi a favore delle popolazioni” ha aggiunto Pirozzi che ha spiegato come si costruisce il bilancio della difesa comune. Viene anzitutto rivisto ogni 7 anni e viene approvato dal Consiglio dell'Unione Europea e dal Parlamento Europeo. “Va sfatato il mantra che noi non avremmo alcuna voce in capitolo. In realtà l'abbiamo eccome: è la democrazia rappresentativa che consente ai nostri eletti a esprimersi su ogni singola proposta” ha precisato spiegando anche che l'Italia ha ridotto di molto i fondi destinati alla cooperazione internazionale e sviluppo che ammonta ormai allo 0,4%. L'obiettivo era di innalzarlo allo 0,7% che era il livello di Gran Bretagna e quello attuale della Germania che finora sono stati i paesi più virtuosi, mentre tutti i paesi dell'ex blocco sovietico e di recente membership non hanno una storia di cooperazione, ma semmai ne sono stati destinatari, e quindi sono ancora sostanzialmente fuori da questi livelli di budget. Il dibattito in sala non è mancato e con molte domande.
Ma Lady Pesc funziona? La domanda si è allargata alla prima Ministra (Lady Ashton) fino a quella attuale nominata da Renzi (Mogherini). Nicoletta Pirozzi ne ha spiegato le funzioni e anche le fragilità del primo mandato e si è potuto dedurre che la lady italiana a capo della diplomazia estera nel territorio Ue, in realtà un suo stile l'ha portato, e anche un metodo, inoltre gode di stima.
Quello che invece appare ancora non funzionare è il coordinatore antiterrorismo, una figura che non ha funzionato molto, in quanto dotata di un bilancio ridotto e di sottostimate strutture, quindi non ancora del tutto operativo. Ma c'è un meccanismo che permette a tutti gli stati membri di intervenire insieme e costituisce un obbligo a intervenire a supporto dello stato membro colpito da una catastrofe sia con mezzi civili che militari. Può essere attivato in qualsiasi momento (in sede di dibattuto è emerso che non è stato attivato per il terremoto italiano perchè il governo italiano allora in carica non ne ha fatto richiesta). “Quando successero gli attentati di Parigi del 2015 per la prima volta la Francia invocò la clausola di difesa collettiva che avviene in caso di attacco armato. Hollande la attivò e la risposta non fu del tutto immediata e concreta da parte degli stati membri. Fu però una richiesta speciale: Hollande chiese soprattutto di aiutare la Francia nei vari fronti internazionali visto che doveva dedicare le sue maggiori risorse al fronte interno. Una richiesta che probabilmente mirava anche a non sottolineare da parte del ministro la forte vulnerabilità francese”.
Infine una informazione sul programma. E' sfortunatamente saltato il panel dedicato alle fedi e regioni. La teologa iraniana della Pontificia Università Gregoriana non ha potuto raggiungere Rovereto da Roma a causa di un serio problema di natura privata accaduto nelle prime ore di oggi, e che le ha impedito di partire dalla capitale verso il Trentino. A Shahrzad Houshmand Zadeh sono giunti gli auguri da parte dei promotori nel corso della mattinata.
Il terzo target di pubblico sarà raggiunto questa sera ed è quello della cittadinanza al quale è dedicato il momento serale con l'economista Thierry Vissol e con la visione umanistica di Luciano Canfora.
Ufficio Comunicazione
6.5.2017