“E promettetemi che mi terrete per mano”

Aggiornato a Lunedì, 10 Maggio 2021
Comunicato stampa di Lunedì, 10 Maggio 2021

Immagine decorativa

Racconti, poesie, liberi pensieri, disegni. Preziose testimonianze di un tempo inedito raccolte in un agile volume nato dall’iniziativa di una insegnante, Grazia Graziola che ha voluto essere “presente a distanza” in un momento difficile per la scuola e gli studenti.

Il libro è stato presentato alla presenza dell’Assessora all’Istruzione del Comune di Rovereto, Giulia Robol, e dell’Assessore Provinciale all’Istruzione, Mirko Bisesti.

“E’ stato tutto improvviso – ha ricordato la professoressa – Una situazione nuova, che ha cambiato per sempre il nostro modo di vivere. Per coinvolgere gli studenti, ho pensato di invitarli a scrivere, nella forma espressiva che preferivano, per raccontare ciò che stavano vivendo. Una scrittura libera, personale e spontanea che traducesse in parole, immagini e disegni il loro vissuto quotiano”.

Ne è nato così il progetto del libro, al quale hanno collaborato studenti di tutti i diversi indirizzi del Liceo Rosmini e realizzato con il sostegno dell’Assessorato all’Istruzione del Comune di Rovereto, che ha portato alla pubblicazione di una raccolta particolarmente significativa, nella quale emerge il punto di vista delle ragazze e dei ragazzi di fronte ad una situazione totalmente nuova.

Un lavoro particolarmente apprezzato dal dirigente scolastico, Paolo Pendenza: “In questa fase emergenziale è nata una opportunità creativa che la scuola quotidiana spesso non riesce a esprimere. Oggi il percorso formativo è nozionistico. Dobbiamo pensare a quale scuola vogliamo per i nostri studenti, che da una parte deve avere certo le nozioni, ma dove possano sviluppare il ragionamento e la capacità critica. Quando si pensa di cambiare la scuola – ha detto – si pensa al passato e non al futuro. Non è vero che oggi si studia meno: basti pensare all’apprendimento della lingua straniera. Oggi molti studenti escono da scuola con la certificazione linguistica più alta, mentre un tempo non era così”. “Immagino una scuola dove queste opportunità creative siano più diffuse. Aumentare il rigore non significa aumentare la qualità”.

Un tema condiviso da Mirko Bisesti che ha parlato della necessità di una scuola “che sappia formare i cittadini non di domani, ma di oggi. Gli studenti sono gli insegnanti, gli artigiani, i commercianti, i dirigenti, i politici del futuro”. Particolarmente sentito, da parte dell’Assessore, il messaggio di speranza che si legge nelle righe scritte dagli studenti: “Morte, angoscia, vuoto sono emozioni e sentimenti che si trovano spesso nelle parole scritte da questi ragazzi, ma vi è anche un messaggio di fiducia verso il futuro al quale occorre rispondere con fatti concreti”.

L’assessora Giulia Robol, che ha sostenuto il progetto, ha posto l’accento sulla grande capacità espressiva di tutti gli studenti e ha ringraziato i docenti, in particolare Grazia Graziola e Giuseppe Fusi, per l’iniziativa e la sensibilità: “Valorizzare la capacità creativa dei ragazzi rappresenta una opportunità di crescita per la nostra comunità”. Entrando nel merito delle opere realizzate, ha sottolineato come vi sia un grande senso di responsabilità da parte delle ragazze e dei ragazzi: “Si aspettano che la politica prenda delle decisioni e la politica ha il dovere di ascoltare”.

A portare la testimonianza dei genitori, Lorenza, medico covid all’Ospedale di Rovereto, e madre di una delle ragazze che hanno partecipato al progetto, la quale ha soprattutto evidenziato le difficoltà dell’essere vicini ai figli un momento così difficile da spiegare e il ruolo importante della scuola nel percorso di crescita.

Tra le testimonianze degli studenti, alcune delle quali lette alla presentazione, è emerso con forza anche l’aspetto positivo della pandemia, la possibilità di fermarsi e riflettere, di poter eliminare una parte superficiale del vivere quotidiano e di dare più significato alle cose importanti.

“Non ritenevamo fosse importante fare un capolavoro letterario – ha spiegato Grazia Graziola – ma dare a tutti la stessa possibilità. Quasi tutto quello che si legge nel libro è frutto del lavoro degli studenti, un contributo alla memoria storica di una esperienza che ha provocato una metamorfosi della relazioni umane più significative e che ancora oggi risulta difficile da decifrare totalmente”.

Un piccolo volume prezioso che rimarrà a disposizione per i futuri studenti del Liceo Rosmini e per tutti coloro che un giorno vorranno ripercorrere le emozioni e i sentimenti di una generazione che ha attraversato una pandemia globale.

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