Convenzione Comune-Università: le dichiarazioni di Valduga e Collini

Aggiornato a Giovedì, 11 Maggio 2017
Comunicato stampa di Giovedì, 11 Maggio 2017

Sulla firma della convenzione triennale che lega Comue e Università di Trento per lo sviluppo della ricerca e le attività di studio, il Sindaco Francesco Valduga ha dichiarato:
“Il rapporto con l'università è strategico” ha dichiarato il Sindaco Francesco Valduga “questa è una città che ha saputo investire in formazione e il rapporto con l'Università ha dimostrato di poterci consentire un salto di qualità. L'impegno che il Comune assume è importante per la produzione di pensiero che avviene dentro l'università e ricade sulla collettività, quindi grazie a chi  permette ad una comunità che ospita un ateneo di avere approfondimenti utili per capire il presente e affrontare il futuro. La città deve aprirsi ai giovani e  nutrirsi dei loro punti di vista. Si tratta qui anche di mettere a disposizione nuovi spazi perchè i giovani possano vivere e attraversare la città al meglio, una città più vitale grazie alla presenza degli universitari. Con questo intendimento affrontiamo un investimento che è lungimirante e importante per lo sviluppo futuro di Rovereto".

La dichiarazione del Rettore Paolo Collini:

"Quella dell'Università a Rovereto è una presenza consolidata, numericamente importante e di grande qualità. L'Ateneo è parte della città e concorre alla sua vita culturale e sociale. Non soltanto perchè a Rovereto si trovano alcune delle punte di eccellenza della ricerca portata avanti dal nostro Ateneo e varie iniziative formative avanzate. Ma anche perché negli anni, grazie alla collaborazione con il Comune, la rete di contatti e collaborazioni fra l'accademia e la comunità cittadina si è ampliata e rafforzata con la promozione di eventi di divulgazione e occasioni di incontro. In questo nuovo accordo intendiamo rinnovare l'impegno su aree di comune interesse, dalla meccatronica alle neuroscienze, dal training cognitivo fino alla valorizzazione della figura e al pensiero di Antonio Rosmini. Ma dare spazio anche a nuove aree disciplinari, utili alla città per stimolare una riflessione sul suo passato e, di conseguenza, sul suo futuro. Va in questa direzione, ad esempio, l'attività di ricerca sul territorio, la sua storia e il suo sviluppo urbanistico valorizzati attraverso la ricerca delle fonti e la cartografia. Il contributo avrà anche il merito di sostenere in modo concreto le carriere di tanti giovani nella ricerca".

Ufficio Comunicazione
11.5.2017

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