Alla Campana dei Caduti un Consiglio per la Pace
Aggiornato a Martedì, 13 Novembre 2018
Comunicato stampa di
Domenica, 11 Novembre 2018

Nell’ambito dell’iniziativa “Consigli comunali per la pace”, promossa dal Coordinamento dei presidenti dei Consigli comunali per commemorare il 100° anniversario di quella grande tragedia mondiale, Rovereto ha scelto il luogo più significativo per tenere il proprio Consiglio comunale: quella Campana che, dal colle di Miravalle, ogni sera con i suoi 100 rintocchi ricorda a tutti il dramma delle guerre e, contestualmente, l’importanza della Pace.
A presiedere la seduta una emozionata Mara Dalzocchio per l'ultima volta alla guida, come presidente del Consiglio, del civico consesso: a seguito della sua recente elezione in Consiglio Provinciale si dimetterà infatti a breve dalla carica.
Ringraziando i cittadini presenti, il Reggente della Campana Aberto Robol, ed il Presidente della Provincia Maurizio Fugatti che ha presenziato a tutta la seduta, e quindi le Forze dell'Ordine e Associazioni Combattentistiche e d'Arma, il Sindaco Francesco Valduga ha ricordato il senso della memoria, alla presenza di tutta la Giunta, del segretario Generale Di Giorgio e del Direttore Generale dr. Mauro Amadori.
Ecco il suo intervento:
"Siamo in un luogo di memoria e anche di "costruzione necessaria". Siamo tutti chiamati oggi ad impegnarci a riflettere su questa "costruzione necessaria" di percorsi di pace, perché è vero che la prima guerra mondiale ha permesso alla nostra nazione di dirsi nazione in senso compiuto (e non a caso il 4 di novembre si celebra la fine della prima guerra mondiale sul nostro territorio, ma è anche la giornata dell'Unità Nazionale), però - purtroppo - il sacrificio che ha portato a questo risultato ci ha insegnato anche quanto la guerra sia devastazione.
Ungaretti ci ha detto di quanto sia stato "strazio di cuori e di luoghi", e allora fare memoria diventa più importante quanto più ci allontaniamo dai fatti e dalle testimonianze dirette. Perchè i luoghi fisici si rigenerano, si rimarginano, le case si ricostruiscono. "Torneranno i prati" ci ha detto in un bellissimo finlm di Ermanno Olmi, ma le ferite degli affetti, e dentro le famiglie, le ferite "dentro" no. I cuori sono assolutamente più difficili da rimarginare. E appunto la guerra, ce lo ha insegnato.
Siamo qui ad onorare i Caduti che ci insegnano appunto la necessità che dentro i territori e la nostra nazione si costruiscano e promuovano solidi percorsi di pace. Da questo punto di vista, ecco il nostro consiglio comunale. Siccome siamo riuniti in forma ufficiale, è bene che ci ricordiamo di quanto la nostra città è stata capace di fare 'dentro' questo percorso di ricostruzione della memoria, ma anche di promozione di una cultura di pace, dotandosi di luoghi simbolo come la Campana che appunto promuove ricordo ma anche incontro tra i popoli (basta guardare il viale delle bandiere); il Sacrario Militare e Ossario che ricorda i Caduti ma è capace di fare composizione di memoria ospitando al suo interno i Caduti che hanno combattuto con divise di colore diverso; poi c'è stata un'importantantissima opera di ricerca e di approfondimento dal punto di vista storiografico condotta da importanti istituzioni culturali cittadine, come il Museo della Guerra, il Laboratorio di Storia ora incardinato dentro il Museo Civico, che ci hanno insegnato come effettivamente la guerra non sia solo un equilibrio tra potenti ma sia assolutamente drammaticamente incisiva sulla vita dei singoli, sulla vita delle persone, sulla vita delle famiglie. Anche l'ultima mostra organizzata dal Laboratorio di Storia "Cosa Videro quegli occhi" che abbiamo inaugurato l'8 maggio e si conclude il 30 di dicembre (data che sarà per la città di Rovereto la conclusione delle azioni di memoria che abbiamo fatto rispetto al Centenario della Grande Guerra), quella mostra che consiglio a tutti di andare a vedere, ci parla proprio di questo: ci mette dal punto di vista di chi ha visto e ci fa capire come la guerra abbia avuto un'incidenza importantissima, certo, sui soldati, ma anche sulle donne, bambini e bambine, sulle attività di una intera comunità. E ci fa capire come la grande Storia sia costituita da tante piccole storie, ovvero sia la composizione di tante storie quotidiane. Specularmente - però - ci fa anche capire come i processi di pace siano frutto della azione di ciascuno. Questo vale per i percorsi di pace, per i politici e vale per i percorsi politici che sono portatori di pace. Penso all'Unione Europea che è stata una grandissima intuizione, alla quale la nostra nazione ha saputo partecipare in maniera assolutamente determinante e che potrà continuare ed evolvere nel senso positivo che tutti auspichiamo solo se effettivamente si torna a far capire quanto quella grande invenzione sia importante per ciascuno e come possa e debba essere sostenuta dalla azione e dalla emozione di ciascuno di noi: deve essere un fatto di popolo !
Allora dobbiamo ripartire dalla prossimità, dall'impegno di ogni singola persona, per cui quando tra poco sentiremo suonare la Campana - parafrasando Hemingway - non chiediamoci più per chi suona la campana. Perché di fatto lo sappiamo già: sappiamo che suona - certo - per onorare la memoria dei nostri Caduti, ma suona per ciascuno di noi. Suona prima di tutto per noi roveretani che abitiamo appena al di sotto del Colle di Miravalle. Ci stimola ad un percorso di Pace, alla costruzione di un solido percorso di Pace. Ci stimola a diffondere quotidianamente cultura della Pace nella consapevolezza che - come ha ammonito Pio XII (è non a caso se le sue parole sono incise sulla Campana) - "nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra". Ma poi Pio XII andò avanti e ammonì: "gli uomini tornino a comprendersi".
Ecco, con l'auspicio che noi si sia capaci di mettere in campo una sempre maggiore capacità di comprensione, l'augurio che i lavori consiliari questa mattina siano proficui per buone conseguenti riflessioni e azioni nei giorni, nei mesi, e negli anni a venire".
Sono quindi intervenuti: il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, il Reggente della Campana Alberto Robol, i consiglieri Daniele Lanaro, Ruggero Pozzer, Marco Zenatti, Roberto Chemotti, Paolo Comper, Luisa Filippi, Claudio Cemin, Paolo Vergnano, Francesco Romano.
Alle ore 11 - come da programma - un minuto di silenzio e il suono del silenzio affidato alla tromba di Fabio Simoncelli, cui sono seguiti l' inno della Campana letto da Francesca Velardita e i canti del Coro Voci Roveretane.
Il Coro ha esordito con una dolcissima Ave Maria di Bepi de Marzi dedicata a Maria Dolens, per proseguire con una Ave Maria in russo di Rachamaninov dedicata ai Caduti di tutte le nazioni ed un brano di compositore islandese su su testo di Romini dedicato ai presenti.
Alle 12 puntuali i rintocchi della Campana in tutta la valle a chiusura di una cerimonia molto intensa e ricca di spunti di riflessione.
Ufficio Stampa
11.11.2018