corso di formazione
Aggiornato a Venerdì, 01 Dicembre 2023

Le iniziative che il Laboratorio di storia propone alle scuole e alla cittadinanza per la Giornata della memoria 2024 sono centrate sulla storia del campo di Terezin, apparentemente un campo di concentramento come tanti altri sparsi sul territorio del Reich, ma in realtà "diverso" per alcune vicende peculiari che lo hanno riguardato.
L'incontro formativo del 6 dicembre 2023 vuole offrire ai docenti e alla cittadinanza un supporto in vista della partecipazione allo spettacolo teatrale preparato dal Collettivo Clochart per la regia di Michele Comite. Lo spettacolo dal titolo: Vivere a Terezin. "Se laggiù organizzano persino dei concerti, non può essere poi tanto male (Alice Herz-Sommer)" avrà luogo al teatro Zandonai il 26 gennaio 2024 (mattinata per le scuole, serata per la cittadinanza).
Altri 2 incontri di approfondimento si svolgeranno nella settimana precedente allo spettacolo teatrale.
STORIA DI TEREZIN
Terezín, in origine Theresienstadt, venne fatta costruire tra il 1780 e il 1790 dall'Imperatrice Maria Teresa d'Austria come fortificazione e presenta due parti ben distinte: la "fortezza minore" e la "fortezza maggiore".
Dal giugno 1940 la Gestapo prende il controllo di Theresienstadt che trasforma la "piccola fortezza" in prigione. Dal 24 novembre 1941, la "grande fortezza" viene cinta da un muro e diventa un ghetto. I settemila abitanti non-ebrei che vivevano a Theresienstadt vengono espulsi e il campo diventa una comunità esclusivamente ebraica. Il campo, fondato da uno dei capi delle SS, Reinhard Heydrich, diventa il punto di arrivo per un grande numero di ebrei provenienti dalla Cecoslovacchia, dalla Germania e dall'Austria.
L'idea era di farne un campo per l'imprigionamento degli ebrei anziani destinati a morire per "cause naturali": in realtà viene immediatamente usato per concentrarvi tutti gli ebrei, senza distinzione di età, come luogo di transito verso i campi di sterminio.
Le condizioni di vita a Theresienstadt erano molto difficili: nell'area della "fortezza grande", precedentemente abitata da poche migliaia di persone, si trovano a convivere oltre 50.000 ebrei. Il cibo è scarso, le medicine inesistenti, la situazione abitativa drammatica. Solo nel 1942 muoiono nel campo almeno 16.000 persone. Per far fronte a questo elevato numero di decessi, viene costruito un crematorio all'interno del ghetto.
I deportati nel campo, in gran parte scrittori, professori, musicisti e attori, utilizzarono qualsiasi mezzo a loro disposizione per "resistere" agli aguzzini. Organizzano conferenze, concerti e spettacoli teatrali, vengono eseguiti centinaia di concerti a cui assistono sia ebrei che SS, tra i quali è a volte presente anche il gerarca nazista Adolf Eichmann.
Gli intellettuali del campo si adoperano affinché tutti i bambini deportati possano frequentare la scuola. I bambini di Terezín seguono le lezioni autogestite del ghetto e altre attività culturali, allestiscono spettacoli teatrali e musicali. Tra il 1943 e il 1944 viene messa in scena l'opera per bambini Brundibar di Hans Krása. Viene regolarmente pubblicata una rivista illustrata, Vedem, completamente prodotta da ragazzi del ghetto.
Nell'ottobre del 1943 circa 500 ebrei provenienti dalla Danimarca vengono inviati a Theresienstadt. Le autorità danesi insistono presso il governo tedesco affinché alla Croce Rossa Internazionale venga data la possibilità di visitare il campo.
Nel 1944 Adolf Eichmann accorda a una delegazione della Croce Rossa Internazionale una visita al campo. Per eliminare l'impressione di sovraffollamento del campo e nascondere gli effetti della malnutrizione, 7.500 ebrei giudicati "impresentabili" vengono deportati verso Auschwitz. L'amministrazione del campo si occupa di costruire una "città modello" per dimostrare la situazione di benessere nella quale vivevano gli ebrei nel ghetto e vengono girati filmati poi trasformati in un video di propaganda.
Cessato ogni sforzo propagandistico, alla fine di settembre del 1944 viene presa la decisione di liquidare il campo. Dal 28 settembre al 28 ottobre 1944 da Terezín partono i convogli che portano ad Auschwitz 18.402 persone, tra i quali moltissimi dei bambini del campo. Nel tentativo di eliminare le prove delle migliaia di persone morte nel campo, si ordina la dispersione delle loro ceneri nel fiume.
Nelle ultime settimane di guerra, il flusso di arrivi al campo è ininterrotto: il 5 maggio 1945, a guerra finita, il campo viene affidato alla Croce Rossa che sarà raggiunto, l'8 maggio 1945, dalle truppe sovietiche.
Laboratorio di Storia di Rovereto
Vicolo Paiari, 5/A
38068 Rovereto